Questura

Novara, riaperto il tiro a segno dopo un anno di commissariamento: cosa era successo

Provvedimento preso in seguito a irregolarità emerse da un'indagine della Polizia di Stato che vede ancora aperte alcune situazioni di carattere giudiziario

Novara, riaperto il tiro a segno dopo un anno di commissariamento: cosa era successo
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Il 28 febbraio 2025 ha riaperto il Tiro a segno nazionale sezione di Novara, in viale Curtatone. La riapertura della storica struttura, inaugurata nel 1879, avviene dopo un anno di commissariamento e le relative elezioni del nuovo direttivo.

Novara, ha riaperto il tiro a segno dopo un anno di commissariamento

La sezione novarese del Tiro a segno era stata commissariata con un decreto datato 17 gennaio 2024, da parte dell'Unione italiana tiro a segno (Uits), che è un ente pubblico e federazione sportiva affiliata al Coni, ma è anche un ente vigilato dal Ministero della Difesa.

Il commissariamento si era reso necessario a seguito di una serie d’irregolarità emerse da un'indagine della Polizia di Stato che vede ancora aperte alcune situazioni di carattere giudiziario.

Per chiarire meglio la complessità dell'indagine abbiamo sentito Antonio Sapio dirigente della sezione Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura novarese.

Che tipo di indagine è stata?

«Si è trattato di un’indagine a più scaglioni e con vari esiti, le vicende hanno interessato più profili. L'indagine è nata da due filoni poi unitisi. Il primo in merito a segnalazioni informali arrivate in questura. Segnalazioni di carattere confidenziale che risalgono al 2021. Poi il nostro ufficio porto d'armi notava incongruenze sempre maggiori in quello che riguardava la realtà del Tiro a Segno. Si è cercato di “collegare i puntini” delle due vicende, è stato un doppio binario».

Cosa avete scoperto?

«Il primo dato emerso è che chi si occupava dei maneggi (sezioni di tiro), doveva essere una persona abilitata, iscritta all'albo nazionale del Tiro a Segno. Facendo questa verifica si è aperto un vero “vaso di Pandora”. Abbiamo accertato chi erano le persone che dovevano assistere alle operazioni di tiro quotidianamente, (al poligono si esercitano guardie giurate ma anche le Polizie locali e la Polizia provinciale). L’incarico alla sessione di tiro in realtà era attribuito a una persona non abilitata e non autorizzata. Abbiamo scoperto che la persona che lavorava sullo stallo fino a pochi mesi prima di iniziare quest’attività era semplicemente un manutentore. Paradossalmente non aveva nemmeno il porto d'armi».

Sono emerse altre irregolarità?

«Nell'agosto del 2022 c'è stata una perquisizione all'interno degli uffici della struttura che ha permesso di scoprire che vi erano altre due persone non abilitate che svolgevano gli stessi compiti. Addetti alla custodia e alla cura delle armi, ai maneggi. Altra scoperta, quella che le certificazioni delle sessioni di tiro non venivano firmate dal presidente del Tiro a Segno ma da una persona impiegata negli uffici, che svolgeva il ruolo di segretaria. Della vicenda sono state interessate la procura della Repubblica di Novara e la procura federale per gli aspetti inerenti alle dinamiche concernenti l’affiliazione all’Uits. Anche il Comune di Novara che rilascia le licenze a livello amministrativo ha dovuto essere interessato da questa vicenda».

Per le persone coinvolte vi sono state sanzioni?

«A livello amministrativo sono stati sanzionati il direttore della struttura e un dipendente, che dopo aver patteggiato, hanno avuto la sospensione dell'attività. Tre anni e quattro mesi il presidente e due anni e otto mesi il dipendente. A livello penale invece, un anno e sei mesi dopo, sono state rinviate a giudizio cinque persone: il presidente, un’impiegata che fungeva da segretaria e tre “istruttori” non abilitati. C’è stato un rinvio a giudizio e la vicenda è ancora in corso in tribunale. Tra i reati ipotizzati vi è per gli indagati la falsità ideologica nell'esercizio delle proprie funzioni consumate con l'esercizio delle funzioni di pubblico ufficiale. Terminato il periodo del commissariamento, vi sono state nuove elezioni ed è stato nominato un nuovo consiglio che ha permesso la riapertura della struttura».

Un problema d’irregolarità con risvolti anche nella sicurezza dei frequentatori della struttura?

«Dato da non trascurare è quello che durante il periodo in cui operavano persone non qualificate, si erano verificati un paio d’incidenti. Dalla pistola di una guardia giurata, mentre era a casa propria, era partito un colpo finito nel muro, senza colpire nessuno. A un'altra guardia giurata nel settembre 2022, la pistola Beretta presa in affitto dal poligono, gli era esplosa in faccia, con un danno di 20 punti di sutura e dei denti saltati».

Per le guardie giurate vi è l'obbligo di sessioni di tiro quadrimestrali, 50 colpi a esercitazione. L’unico incidente mortale nella struttura accadde nel giugno 2007 a causa dell’esplosione di un fucile durante una sessione di tiro.

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