Tribunale

Morte in casa di riposo a Borgomanero: assolte due dottoresse

La giudice Beatrice Alesci ha assolto con formula piena le due imputate, come chiesto dai legali della difesa (per insussistenza di comportamenti negligenti)

Morte in casa di riposo a Borgomanero: assolte due dottoresse
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Si è concluso nei giorni scorsi a Verbania il processo con rito ordinario nei confronti di due dottoresse accusate di omicidio colposo per la morte di un anziano paziente affetto da Covid. Il procedimento, va detto, era in corso di svolgimento nelle aule di giustizia di corso Europa a Pallanza da ormai 5 anni.

I fatti

La giudice Beatrice Alesci ha assolto con formula piena le due imputate, come chiesto dai legali della difesa (per insussistenza di comportamenti negligenti). A conclusione della sua requisitoria in tribunale il pubblico ministero aveva, invece, invocato la condanna a 6 mesi ciascuno per i due medici. Si è chiusa così in primo grado una vicenda dolorosa e molto complicata – quando il Coronavirus iniziò a dilagare in Italia e non solo di episodi simili, come noto ne sono accaduti tantissimi – a che risaliva al 1° aprile 2020 allorché, all’ospedale di Borgomanero, si era verificato il decesso di un 83enne che aveva precedentemente contratto il Covid, ma che era anche affetto da altre malattie.

Secondo il sostituto Nicola Mezzina che ha condotto le indagini della procura locale a seguito della denuncia, le due imputate – una medico di continuità assistenziale, l’altra in servizio al 118 – avevano trascurato i sintomi e ritardato il ricovero. Un comportamento questo, che era stato ritenuto negligente. L’anziano si era ammalato mentre era ospite di una Rsa sul Verbano. Il 22 marzo di cinque anni fa, stando a quanto emerso nelle carte processuali, il personale sanitario dell’Istituto aveva fatto chiamare il medico di famiglia dell’Asl competente per territorio affinché visitasse l’ospite e il giorno successivo, considerata l’assenza di miglioramenti, era stato fatto intervenire anche il 118. Nel giro di quarantott’ore ore i due medici avevano visitato il paziente nella Casa di riposo non ritenendo che vi fossero le condizioni utili e necessarie per richiederne il ricovero in ospedale.

Il pensionato era poi giunto al Santissima Trinità di Borgomanero, con una settimana “di ritardo”, in condizioni giudicate molto critiche e lì era morto due giorni dopo l’arrivo. La difesa, sostenuta dagli avvocati Carla Zucco e Anna Armandola, ha sempre rigettato le accuse sostenendo l’innocenza delle due dottoresse e nel corso delle varie udienze c’è stato anche un duro “scontro” tra i periti. “È morto col Covid, non per il Covid”, ha ripetuto Zucco. E l’altro giorno la giudice Alesci ha dato ragione a lei ed alla collega. I parenti dell’anziano, costituiti parte civile, hanno chiesto oltre 800 mila euro di risarcimento tra danno biologico e morale e perdita parentale. Tale richiesta è stata, però, respinta.

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