“Mi picchiava e minacciava anche con una pistola”. A processo per maltrattamenti, un 30enne novarese

“Mi picchiava e minacciava anche con una pistola”. A processo per maltrattamenti, un 30enne novarese
Pubblicato:

NOVARA - «I problemi sono iniziati quando abbiamo avuto la prima figlia, nel 2005. Mi dava calci, mi sputava in faccia. Spesso se la prendeva anche con i bambini (ne abbiamo altri due, nati pochi anni dopo). Mi minacciava e picchiava ogni giorno. Ho avuto tre aborti spontanei per lui. Non ha neppure mai nascosto di avere una pistola. Inseriva dentro i proiettili e mi diceva che non ci voleva nulla a tirarmi un colpo».

E’ la testimonianza di una giovane donna, martedì mattina, in Tribunale a Novara, al processo a carico dell’ex compagno, panettiere 30enne, assistito dall’avvocato Patrizia Bartaloni e alla sbarra per violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia. Una situazione che ha portato la donna, ora quasi 30enne, a trovare rifugio in una comunità protetta. «Ci siamo conosciuti che avevo 14 anni. Ero giovanissima. Mia madre non era contenta di questo rapporto. Siamo andati presto a vivere insieme. I problemi sono nati quasi subito. Era geloso di mia madre, della mia famiglia. Volevo lasciarlo, ma lui non voleva in nessun modo». L’udienza è stata aggiornata al 24 maggio, quando sarà ascoltato l’imputato.

mo.c.


NOVARA - «I problemi sono iniziati quando abbiamo avuto la prima figlia, nel 2005. Mi dava calci, mi sputava in faccia. Spesso se la prendeva anche con i bambini (ne abbiamo altri due, nati pochi anni dopo). Mi minacciava e picchiava ogni giorno. Ho avuto tre aborti spontanei per lui. Non ha neppure mai nascosto di avere una pistola. Inseriva dentro i proiettili e mi diceva che non ci voleva nulla a tirarmi un colpo».

E’ la testimonianza di una giovane donna, martedì mattina, in Tribunale a Novara, al processo a carico dell’ex compagno, panettiere 30enne, assistito dall’avvocato Patrizia Bartaloni e alla sbarra per violenza sessuale, stalking e maltrattamenti in famiglia. Una situazione che ha portato la donna, ora quasi 30enne, a trovare rifugio in una comunità protetta. «Ci siamo conosciuti che avevo 14 anni. Ero giovanissima. Mia madre non era contenta di questo rapporto. Siamo andati presto a vivere insieme. I problemi sono nati quasi subito. Era geloso di mia madre, della mia famiglia. Volevo lasciarlo, ma lui non voleva in nessun modo». L’udienza è stata aggiornata al 24 maggio, quando sarà ascoltato l’imputato.

mo.c.


 

Seguici sui nostri canali