Meno bimbi al Nido, “tagliate” due educatrici

GHEMME - Tempi di crisi, che a Ghemme batte duro. E ad andarci di mezzo sono i piccoli dell’asilo nido comunale, dove un gruppo di genitori accende la protesta. Oggetto del contendere: la riduzione del personale, con il taglio di due educatrici.
«Abbiamo già avuto un incontro con l’amministrazione comunale – spiegano due mamme, Barbara Fontana e Alessia Tara – cercando di capire quali fossero le loro ragioni e cosa potessimo fare noi per non perdere il gruppo di lavoro che fino ad oggi ha reso possibile l’attività del nido». A fine luglio due educatrici finiranno il loro servizio: questo perchè «ad oggi – continuano le mamme – gli iscritti sono 15 e quindi, stando a quanto dice la legge, ne basterebbero due. In questo modo le attività che i bambini svolgeranno verranno a diminuire, perché non ci saranno più i tempi per poterle fare o addirittura annullate».
Per questo Tara e Fontana lanciano, oltre alla protesta, anche un appello: «Il nostro invito è rivolto ai genitori che nei prossimi mesi vorrebbero iscrivere i loro bambini, di anticipare la domanda di iscrizione a questi giorni, perché così facendo sarà possibile avere una visuale completa di quanti bambini ci saranno e magari riuscire ad evitare di perdere un gruppo di lavoro così professionale».
Portano anche la loro testimonianza le mamme: «A coloro che non conoscono la realtà del nido – spiegano ancora – possiamo dire che è un’esperienza positiva sia per i bambini ma anche per i genitori: è un percorso che permette di crescere, che fa scoprire ai bambini le loro attitudini, i loro limiti e a superarli; non è un semplice “parcheggio”. Il nostro grido di aiuto è rivolto anche alle associazioni, alle aziende e ai privati che pensano che questa sia una giusta causa e hanno voglia di sostenerci come qualcuno ha già fatto. Anticipate le iscrizioni: le mamme vi ringraziano».
Ma non è l’unica possibile novità per il nido “Rosetta Rossi”: da settembre le rette d’iscrizione alla struttura aumenteranno. Tra i cittadini la situazione genera insicurezza: molti genitori hanno già sollevato il dubbio sulla continuità nella qualità del servizio offerto; tant’è che alcuni hanno già annunciato che porteranno i propri figli nelle strutture limitrofe. Il rischio, dunque, è che il taglio generi un “effetto domino” e che, in mancanza dei numeri, il prezioso luogo per la crescita dei più piccoli chiuda le sue porte. «Non abbiamo altra scelta – spiega il sindaco, Davide Temporelli – perché se il numero dei bambini diminuisce, anche quello degli educatori segue a ruota. L’unico modo per poter assicurare la loro presenza è quella di avere più iscritti. Anche noi siamo consci delle difficoltà dei genitori, ma altre soluzioni non ce ne sono». Temporelli spiega inoltre che «siamo un Comune al dissesto: non possiamo permetterci di spendere un euro in più; la situazione è davvero critica». Lunedì 25 luglio alle 18 i genitori incontreranno il Comune, la Cooperativa che gestisce il personale e le educatrici.
Paolo Usellini
GHEMME - Tempi di crisi, che a Ghemme batte duro. E ad andarci di mezzo sono i piccoli dell’asilo nido comunale, dove un gruppo di genitori accende la protesta. Oggetto del contendere: la riduzione del personale, con il taglio di due educatrici.
«Abbiamo già avuto un incontro con l’amministrazione comunale – spiegano due mamme, Barbara Fontana e Alessia Tara – cercando di capire quali fossero le loro ragioni e cosa potessimo fare noi per non perdere il gruppo di lavoro che fino ad oggi ha reso possibile l’attività del nido». A fine luglio due educatrici finiranno il loro servizio: questo perchè «ad oggi – continuano le mamme – gli iscritti sono 15 e quindi, stando a quanto dice la legge, ne basterebbero due. In questo modo le attività che i bambini svolgeranno verranno a diminuire, perché non ci saranno più i tempi per poterle fare o addirittura annullate».
Per questo Tara e Fontana lanciano, oltre alla protesta, anche un appello: «Il nostro invito è rivolto ai genitori che nei prossimi mesi vorrebbero iscrivere i loro bambini, di anticipare la domanda di iscrizione a questi giorni, perché così facendo sarà possibile avere una visuale completa di quanti bambini ci saranno e magari riuscire ad evitare di perdere un gruppo di lavoro così professionale».
Portano anche la loro testimonianza le mamme: «A coloro che non conoscono la realtà del nido – spiegano ancora – possiamo dire che è un’esperienza positiva sia per i bambini ma anche per i genitori: è un percorso che permette di crescere, che fa scoprire ai bambini le loro attitudini, i loro limiti e a superarli; non è un semplice “parcheggio”. Il nostro grido di aiuto è rivolto anche alle associazioni, alle aziende e ai privati che pensano che questa sia una giusta causa e hanno voglia di sostenerci come qualcuno ha già fatto. Anticipate le iscrizioni: le mamme vi ringraziano».
Ma non è l’unica possibile novità per il nido “Rosetta Rossi”: da settembre le rette d’iscrizione alla struttura aumenteranno. Tra i cittadini la situazione genera insicurezza: molti genitori hanno già sollevato il dubbio sulla continuità nella qualità del servizio offerto; tant’è che alcuni hanno già annunciato che porteranno i propri figli nelle strutture limitrofe. Il rischio, dunque, è che il taglio generi un “effetto domino” e che, in mancanza dei numeri, il prezioso luogo per la crescita dei più piccoli chiuda le sue porte. «Non abbiamo altra scelta – spiega il sindaco, Davide Temporelli – perché se il numero dei bambini diminuisce, anche quello degli educatori segue a ruota. L’unico modo per poter assicurare la loro presenza è quella di avere più iscritti. Anche noi siamo consci delle difficoltà dei genitori, ma altre soluzioni non ce ne sono». Temporelli spiega inoltre che «siamo un Comune al dissesto: non possiamo permetterci di spendere un euro in più; la situazione è davvero critica». Lunedì 25 luglio alle 18 i genitori incontreranno il Comune, la Cooperativa che gestisce il personale e le educatrici.
Paolo Usellini