Cordoglio

Lesa in lutto per il riparatore di auto

Per i volontari della Croce rossa era ormai un simbolo

Lesa in lutto per il riparatore di auto
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Lesa in lutto per la scomparsa di Pietro Tozzi, storico autoriparatore e volontario della Croce rossa locale.

Lesa in lutto per Pietro Tozzi

Lesa è stata colta di sorpresa dalla notizia della morte improvvisa di Pietro Tozzi, classe 1951, il meccanico autoriparatore storico di Lesa, che viveva a Baveno. L'artigiano conosciuto da tutti, aveva cessato la sua attività il 31 dicembre 2015 per andare in pensione dopo quarant'anni di lavoro. L'ex sindaco di Lesa Gianni Lucini, lo ricorda così: "Un bel personaggio e un gran lavoratore. Apparteneva a quella scuola di autoriparatori di una volta, che sapevano aggiustare qualsiasi mezzo, dal motorino al trattore, dall'auto al camion, sapendosi tenere sempre aggiornati per quanto riguardava la sua professione. La sua autofficina era anche un punto di ritrovo alternativo al bar di paese, dove lui era sempre disponibile a fare quattro chiacchiere con tutti".

Un grande volontario della Croce rossa

Tozzi è stato anche un volontario della Cri lesiana. Così lo ricorda Monny Tadini, una delle volontarie storiche dell'associazione: "Una bella persona, un grande amico e volontario della nostra sede, sempre pronto a dare una mano. Poi era passato alla sede di Stresa". Anche Davide Senaldi, altro volontario da tantissimi anni impegnato nella Cri lesiana, lo ricorda con affetto: "Lo conoscevo fin da piccolo, quando andavo lì con mio padre per le riparazioni. Quando poi sono diventato adulto ci andavo con mia figlia, a lei piaceva tanto andare da Piero. Lui era sempre attento ad offrirle una caramella o un gesto affettuoso, con quel suo sorriso che ti catturava. Era un concentrato di cuore e simpatia. Era generoso, sapeva andare incontro anche ad alcune difficoltà di pagamento da parte dei clienti. Era solito dire: “Io ho fatto la mia parte, adesso arrangiatevi con mia moglie Nicoletta”. Importante il suo ruolo come volontario nella nostra Cri. Riusciva a conciliare il suo lavoro con le necessità della sede, era sempre disponibile per la manutenzione delle ambulanze. Aveva fatto anche il corso per conseguire la patente dei nostri automezzi. Non gli mancava il coraggio, e lo ha dimostrato quando è andato a Stresa, ed è diventato responsabile di gruppo. Quello però che ho sempre ammirato in lui era la sua capacità di trovare soluzioni pratiche ai problemi che gli sottoponevamo. Era lungimirante, geniale, metteva le idee e cercava di dare il suo contributo per concretizzarle. Tanto per dirne una, l'attuale postazione del centralino fu lui per primo a idearla. Così come si adoperò per altre cose che erano utili per far funzionare al meglio tutto ciò che serve in un punto di soccorso come il nostro".

Il ricordo della sorella

Chi in questo momento sta soffrendo maggiormente per la sua scomparsa è la sorella Tiziana Tozzi. "Piero se ne è andato troppo in fretta - dice - così in fretta che non ci sembra vero. Era una persona dinamica, attiva, doveva sempre avere qualcosa da fare. Per questo voglio ricordarlo nella sua officina a Lesa, dove stava anche fino a tarda sera, con la sua tuta da lavoro e le mani sporche di grasso. Lui che spunta fuori dal cofano di qualche auto e sorridendo ti saluta, ti ascolta, fa una battuta e ti dice che il problema del tuo motore lo risolverà sicuramente. Voglio ricordarlo quando finalmente è andato in pensione. Noi tutti famigliari vogliamo ricordarlo nella sua casa, con i lavori che si era inventato per renderla più bella e funzionale, con i giochi che ha costruito per i suoi nipotini. E poi la sua cura per l'orto, il prato, il suo cane e soprattutto la sua famiglia con la moglie Nicoletta, i figli Andrea e Patrizia e le rispettive famiglie. Ringraziamo tutte le persone che ci sono state vicine in questi giorni difficili, e tutti quelli che gli hanno dedicato un pensiero ed un ricordo".

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