«Le cancellerie civili sono ridotte allo stremo»

«Le cancellerie civili sono ridotte allo stremo»
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Sono pronti a scioperare gli impiegati giudiziali. E pure i magistrati onorari.  Hanno infine annunciato l’astensione dalle udienze anche gli avvocati penalisti che incroceranno le toghe giovedì prossimo 3 dicembre. La macchina della giustizia ha il motore che fuma, sta per grippare, andare a pezzi. Anche gli impiegati giudiziali, da sempre disposti al dialogo e a sopportare situazioni non sopportabili, sono pronti a scendere sul sentiero di guerra con una giornata di sciopero organizzata per il prossimo mercoledì 2 dicembre a meno che non arrivino dal ministero delle rassicurazioni in merito all’organico, giunto ormai al massimo storico del 45 per cento dello scoperto. E sono pronti a sventolare bandiere e srotolare striscioni. La situazione è insostenibile. Gli impiegati si dicono delusi anche dal sindaco di Biella, Marco Cavicchioli, che la scorsa settimana ha partecipato all’assemblea nell’aula del pianterreno. «E’ una brava persona - sostiene uno dei sindacalisti - ma da quel giorno non ha mosso un dito per perorare la nostra causa». Ancora una volta, con una lunga lettera, gli organismi sindacali che rappresentano i dipendenti di Tribunale, Procura e Giudice di pace, hanno chiesto ai parlamentari biellesi Susta, Favero e Simonetti, di interessarsi ai problemi della giustizia biellese. Con la visita del sottosegretario Ferri, a luglio, tutti avevano auspicato ad una soluzione. Invece non è cambiato nulla. Anzi, paradossalmente la situazione si è ulteriormente aggravata. «Le cancellerie civili sono ridotte allo stremo e fanno fronte alle esigenze d’ufficio con ormai insopportabile abnegazione - scrivono i sindacati -. Quelle penali, onerate anche dalle quotidiane udienze, vanno accumulando arretrati non più tollerabili per un’istituzione che dovrebbe essere garante dell’amministrazione della giustizia ma che garantisce ormai solo la presenza fisica del presidio e che, per volere altrui, è molto lontana dal rappresentare un esempio di efficenza...».

V.Ca.

Sono pronti a scioperare gli impiegati giudiziali. E pure i magistrati onorari.  Hanno infine annunciato l’astensione dalle udienze anche gli avvocati penalisti che incroceranno le toghe giovedì prossimo 3 dicembre. La macchina della giustizia ha il motore che fuma, sta per grippare, andare a pezzi. Anche gli impiegati giudiziali, da sempre disposti al dialogo e a sopportare situazioni non sopportabili, sono pronti a scendere sul sentiero di guerra con una giornata di sciopero organizzata per il prossimo mercoledì 2 dicembre a meno che non arrivino dal ministero delle rassicurazioni in merito all’organico, giunto ormai al massimo storico del 45 per cento dello scoperto. E sono pronti a sventolare bandiere e srotolare striscioni. La situazione è insostenibile. Gli impiegati si dicono delusi anche dal sindaco di Biella, Marco Cavicchioli, che la scorsa settimana ha partecipato all’assemblea nell’aula del pianterreno. «E’ una brava persona - sostiene uno dei sindacalisti - ma da quel giorno non ha mosso un dito per perorare la nostra causa». Ancora una volta, con una lunga lettera, gli organismi sindacali che rappresentano i dipendenti di Tribunale, Procura e Giudice di pace, hanno chiesto ai parlamentari biellesi Susta, Favero e Simonetti, di interessarsi ai problemi della giustizia biellese. Con la visita del sottosegretario Ferri, a luglio, tutti avevano auspicato ad una soluzione. Invece non è cambiato nulla. Anzi, paradossalmente la situazione si è ulteriormente aggravata. «Le cancellerie civili sono ridotte allo stremo e fanno fronte alle esigenze d’ufficio con ormai insopportabile abnegazione - scrivono i sindacati -. Quelle penali, onerate anche dalle quotidiane udienze, vanno accumulando arretrati non più tollerabili per un’istituzione che dovrebbe essere garante dell’amministrazione della giustizia ma che garantisce ormai solo la presenza fisica del presidio e che, per volere altrui, è molto lontana dal rappresentare un esempio di efficenza...».

V.Ca.

 

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