Lavori alla Casa protetta di Galliate, «inaccettabili ulteriori ritardi»

GALLIATE - Le temperature torride che hanno caratterizzato - fino a qualche giorno fa - l’estate 2015 hanno messo a dura prova in particolare gli anziani. Tanto più quelli costretti in un letto o comunque con difficoltà di movimento. Ne sanno qualcosa i parenti dei “nonni” ospitati alla Casa Protetta di Galliate, che nelle giornate attorno a Ferragosto ci hanno chiamati per lamentare le difficoltà vissute in queste settimane. Difficoltà legate - va chiarito - a problemi di natura strettamente strutturale e non in alcun modo alla gestione o alla cura degli anziani. La Casa protetta di via Turbigo, infatti, dispone purtroppo soltanto di un locale climatizzato, che è quello del salone. «Ma nel resto della struttura il caldo è stato davvero pesante da sopportare - sottolineano i parenti dei ricoverati - Nelle camere abbiamo dovuto provvedere noi, laddove è stato possibile, con dei ventilatori. Ma soprattutto al piano superiore i locali diventavano dei veri e propri “forni”. Il che sicuramente non ha aiutato la salute già precaria di molti anziani». Esistono anche un paio di condizionatori portatili, ricevuti in dono da associazioni di volontariato, che certo non sono sufficienti a risolvere il problema. «E’ vero che quest’anno ha fatto un caldo davvero anomalo e che di estati qui dentro ne abbiamo già viste passare tante, - dicono i parenti degli ospiti - ma quello che non capiamo è perché questo problema non si possa risolvere, visto che ci sono tutte le condizioni per farlo... Basterebbe che finalmente fosse messa in funzione la nuova ala della struttura, inaugurata ben oltre un anno fa e mai aperta. Ci hanno spiegato che ci sono da fare ancora dei lavori di adeguamento, ma non ci si poteva pensare prima dell’estate? Perché si è lasciato trascorrere tutto questo tempo?».
Della questione si era già occupato, con un’interrogazione dello scorso gennaio, il gruppo consiliare di minoranza “Progetto Comune”. E proprio il rappresentante di “Progetto Comune”, Marco Ceriotti, e Cosimo Bifano, consigliere del gruppo Pd-Pse, si sono recati - sempre su segnalazione dei parenti - ad un sopralluogo in Casa protetta nei giorni scorsi, parlando con personale e famigliari degli ospiti. «Grave - sottolineano - è il ritardo nella consegna delle opere al Cisa, a 6 anni dall’inizio lavori. Gli assessori Frugeri e Ugazio, in risposta all’interrogazione di gennaio, avevano dichiarato che i locali inaugurati lo scorso anno sarebbero stati consegnati per l’utilizzo al Cisa entro aprile, ma in realtà non si sa ancora quando la nuova struttura sarà posta a disposizione degli utenti. A tale proposito risulta essere stata approvata una variante di progetto per l’adeguamento di opere relative alla protezione antincendio, ma i lavori non sono ancora iniziati. Occorre accelerare questa attività, ogni ulteriore ritardo è inaccettabile».
Laura Cavalli
Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 20 agosto 2015
GALLIATE - Le temperature torride che hanno caratterizzato - fino a qualche giorno fa - l’estate 2015 hanno messo a dura prova in particolare gli anziani. Tanto più quelli costretti in un letto o comunque con difficoltà di movimento. Ne sanno qualcosa i parenti dei “nonni” ospitati alla Casa Protetta di Galliate, che nelle giornate attorno a Ferragosto ci hanno chiamati per lamentare le difficoltà vissute in queste settimane. Difficoltà legate - va chiarito - a problemi di natura strettamente strutturale e non in alcun modo alla gestione o alla cura degli anziani. La Casa protetta di via Turbigo, infatti, dispone purtroppo soltanto di un locale climatizzato, che è quello del salone. «Ma nel resto della struttura il caldo è stato davvero pesante da sopportare - sottolineano i parenti dei ricoverati - Nelle camere abbiamo dovuto provvedere noi, laddove è stato possibile, con dei ventilatori. Ma soprattutto al piano superiore i locali diventavano dei veri e propri “forni”. Il che sicuramente non ha aiutato la salute già precaria di molti anziani». Esistono anche un paio di condizionatori portatili, ricevuti in dono da associazioni di volontariato, che certo non sono sufficienti a risolvere il problema. «E’ vero che quest’anno ha fatto un caldo davvero anomalo e che di estati qui dentro ne abbiamo già viste passare tante, - dicono i parenti degli ospiti - ma quello che non capiamo è perché questo problema non si possa risolvere, visto che ci sono tutte le condizioni per farlo... Basterebbe che finalmente fosse messa in funzione la nuova ala della struttura, inaugurata ben oltre un anno fa e mai aperta. Ci hanno spiegato che ci sono da fare ancora dei lavori di adeguamento, ma non ci si poteva pensare prima dell’estate? Perché si è lasciato trascorrere tutto questo tempo?».
Della questione si era già occupato, con un’interrogazione dello scorso gennaio, il gruppo consiliare di minoranza “Progetto Comune”. E proprio il rappresentante di “Progetto Comune”, Marco Ceriotti, e Cosimo Bifano, consigliere del gruppo Pd-Pse, si sono recati - sempre su segnalazione dei parenti - ad un sopralluogo in Casa protetta nei giorni scorsi, parlando con personale e famigliari degli ospiti. «Grave - sottolineano - è il ritardo nella consegna delle opere al Cisa, a 6 anni dall’inizio lavori. Gli assessori Frugeri e Ugazio, in risposta all’interrogazione di gennaio, avevano dichiarato che i locali inaugurati lo scorso anno sarebbero stati consegnati per l’utilizzo al Cisa entro aprile, ma in realtà non si sa ancora quando la nuova struttura sarà posta a disposizione degli utenti. A tale proposito risulta essere stata approvata una variante di progetto per l’adeguamento di opere relative alla protezione antincendio, ma i lavori non sono ancora iniziati. Occorre accelerare questa attività, ogni ulteriore ritardo è inaccettabile».
Laura Cavalli
Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 20 agosto 2015