Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara, Stefano Scarpetta, è coinvolto nell’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’Asl To4, competente sui territori di Ciriè, Chivasso, Settimo Torinese, Ivrea e dintorni, di cui era a capo fino al suo incarico a Novara, assunto lo scorso gennaio.
La bufera “Asl To4” coinvolge anche Novara e l’Aou
Tra gli indagati Scarpetta e il suo stretto collaboratore Stefano Loss Robin, oggi direttore amministrativo a Novara e allora pari grado nella Asl Torino4.
L’inchiesta, iniziata nel 2022, fa riferimento a fatti avvenuti tra il 2021 e il 2024. Secondo quanto si apprende il coinvolgimento di Scarpetta e Loss Robin riguarderebbe in particolare alcuni concorsi che, secondo le accuse della Procura, sarebbero stati “truccati” per favorire alcuni candidati. Difficile saperne di più perché, come confermano i legai di Scarpetta allo stato non è possibile accedere agli atti di indagine (per problemi informatici della Procura).
Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Damini di Torino, che lo assiste insieme al collega Cristiano Burdese, ha dichiarato:
«Il Dott. Scarpetta ha sempre agito nel pieno rispetto della normativa amministrativa e della ripartizione di ruoli e responsabilità nella direzione dell’Azienda Sanitaria To4; confida di poter agevolmente spiegare la propria estraneità ai fatti in contestazione, così da ottenere, come già accaduto in passato, l’archiviazione da parte della stessa Procura di Ivrea».
L’inchiesta, coordinata dai magistrati Alessandro Gallo e Valentina Bossi, si articola in diversi filoni e riguarda presunti appalti e concorsi truccati tra il 2021 e il 2024.
Indagata anche Carla Fasson, ex dirigente delle Professioni Sanitarie, ritenuta una figura chiave nelle presunte irregolarità.
Secondo le accuse, Fasson avrebbe fornito con anticipo le risposte o gli argomenti delle prove a determinati candidati, con il supporto di altri dirigenti.
Il commento del consigliere del Pd Rossi
Intanto sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale novarese del Pd, Domenico Rossi, presidente della Commissione Legalità del Consiglio Regionale:
«Inchieste come questa non possono lasciarci indifferenti. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di fatti di estrema gravità. Servono controlli più rigorosi e un rafforzamento delle procedure di verifica nelle Asl».
Rossi ha annunciato che la Commissione convocherà a breve la nuova responsabile del settore anticorruzione della sanità piemontese per chiarire le misure di prevenzione adottate, chiedendo inoltre di accelerare la nomina dell’OReCoL, l’Organismo regionale per il controllo collaborativo.