Ispezione in un laboratorio tessile cinese a Galliate: sanzioni per oltre 100mila euro
Denunciato il titolare

I militari della compagnia carabinieri di Novara, congiuntamente al nucleo ispettorato del lavoro di Novara e al gruppo carabinieri tutela lavoro di Milano, nell’ottica di prevenire lo sfruttamento della manodopera “in nero” nonché l’immigrazione clandestina hanno proceduto ad ispezionare un laboratorio tessile, a Galliate, gestito da un cittadino di nazionalità cinese.
I fatti
Nel corso dell’ispezione, una volta avuto accesso ai locali, gli operanti hanno accerto la presenza di n. 19 postazioni di lavoro dotate di macchine da cucire industriali, prive dei requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs. 81/2008). Identificati alcuni cittadini cinesi tutti risultati in regola con il soggiorno in Italia.
Al titolare dell’attività “c.l.” di anni 53, sono state contestate più sanzioni penali in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, poiché si è accertato che non erano state applicate, in favore dei lavoratori, le più elementari norme in materia.
Per quanto concerne quelle relativa agli obblighi del datore di lavoro e del dirigente: mancata designazione responsabile servizio prevenzione e protezione, mancata nomina del medico competente, omessa visita medica preventiva, non aver fornito ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale (dpi).
Per quanto concerne le modalità di effettuazione della valutazione dei rischi: omessa redazione del documento di valutazione dei rischi (dvr).
Per quanto concerne le informazioni ai lavoratori e la formazione degli stessi: non aver sottoposto a formazione e informazione sulla sicurezza sul lavoro due lavoratori.
Sulle disposizioni generali, requisiti di salute e sicurezza, primo soccorso, prevenzione incendi e obblighi del datore di lavoro: presidi di pronto soccorso non efficienti, presidi di pronto soccorso non efficienti, prevenzione incendi (rischio incendio), luoghi di lavoro non conformi, attrezzature da lavoro non conformi, rischi di natura elettrica.
Sono state contestate ammende per un totale complessivo pari a euro 96.291,28 e disposta con decorrenza immediata sospensione attività impreditoriale perché era stato impiegato personale in misura pari o superiore al 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, occupati, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.
Sono state comminate, altresì, sanzioni amministrative per complessivi euro 54.800,00 per gravi violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. di cui all’art. 3 comma 3 d.l. 12/2002 e per aver impiegato personale oltre 60 giorni di lavoro effettivo, quale lavoratore subordinato senza la preventiva comunicazione
obbligatorio al centro dell’impiego.
La sinergia tra l’arma territoriale ed i reparti speciali, altamente qualificati, ha portato ancora una volta ad un ottimo risultato, con la sospensione dell’attivita’, per porre fine allo sfruttamento della mano d’opera da parte di cittadini cinesi che cercavano di mantenersi lavorando senza alcuna garanzia sulla propria incolumità.