Irruzione al Broletto dei gestori delle slot contro Chiamparino

Il presidente della Giunta regionale piemontese Sergio Chiamparino, ospite principale dell’incontro, appena preso posto nella saletta insieme al suo assessore novarese Augusto Ferrari, ha dovuto subire una piccola contestazione da parte di un gruppo di esercenti delle slot machine in merito all’applicazione della nuova legge sulla ludopatia, operativa da un giorno appena.
Prima un paio di voci che si sono alzate, coprendo il brusio del locale già piuttosto gremito da circa mezz’ora, poi frasi più chiare distinte: «Presidente, questa legge uccide il nostro lavoro…».
Pronta, senza scomporsi, la replica di Chiamparino: «E lei non sa quante persone arrivano ad ammazzarsi a causa del gioco?».
Ma chi sono nel Novarese i dipendenti dal gioco d'azzardo? Più uomini che donne (con un rapporto di 8 a 2), di ogni fascia d’età (con un 80% che si colloca tra i 18 e i 26 anni) e, per la maggior parte, con un’occupazione. E’ questa la fotografia che emerge dall’utenza dell’ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico (Gap) dell’Asl; struttura attiva dal 2008 a Trecate, al Dipartimento Patologia delle Dipendenze, e cui arrivano utenti da tutta la provincia.
Il dato è stato fornito domenica in un dibattito sulla ludopatia, inserito nel ciclo di incontri “Giocarsi la vita. Dalla lotteria… alla ludopatia”, promosso dall’associazione di promozione sociale Circolo Anspi S. Martino e dalla Parrocchia di S. Martino con l’associazione C.R.O. Soms S. Martino. Un convegno ospitato nel salone dell’oratorio di via Agogna e che ha visto tra i relatori la referente dell’ambulatorio, la psicoterapeuta Caterina Raimondi.
L’ambulatorio ha visto una costante crescita dei casi. Si è passati dai 16 iniziali a 32 e quindi, in pochi anni, ai 408 utenti odierni. A oggi 129 sono i nuovi casi seguiti dalla struttura.
Monica Curino
Luca Mattioli
Leggi di più sul Corriere di Novara in edicola
Il presidente della Giunta regionale piemontese Sergio Chiamparino, ospite principale dell’incontro, appena preso posto nella saletta insieme al suo assessore novarese Augusto Ferrari, ha dovuto subire una piccola contestazione da parte di un gruppo di esercenti delle slot machine in merito all’applicazione della nuova legge sulla ludopatia, operativa da un giorno appena.
Prima un paio di voci che si sono alzate, coprendo il brusio del locale già piuttosto gremito da circa mezz’ora, poi frasi più chiare distinte: «Presidente, questa legge uccide il nostro lavoro…».
Pronta, senza scomporsi, la replica di Chiamparino: «E lei non sa quante persone arrivano ad ammazzarsi a causa del gioco?».
Ma chi sono nel Novarese i dipendenti dal gioco d'azzardo? Più uomini che donne (con un rapporto di 8 a 2), di ogni fascia d’età (con un 80% che si colloca tra i 18 e i 26 anni) e, per la maggior parte, con un’occupazione. E’ questa la fotografia che emerge dall’utenza dell’ambulatorio per il gioco d’azzardo patologico (Gap) dell’Asl; struttura attiva dal 2008 a Trecate, al Dipartimento Patologia delle Dipendenze, e cui arrivano utenti da tutta la provincia.
Il dato è stato fornito domenica in un dibattito sulla ludopatia, inserito nel ciclo di incontri “Giocarsi la vita. Dalla lotteria… alla ludopatia”, promosso dall’associazione di promozione sociale Circolo Anspi S. Martino e dalla Parrocchia di S. Martino con l’associazione C.R.O. Soms S. Martino. Un convegno ospitato nel salone dell’oratorio di via Agogna e che ha visto tra i relatori la referente dell’ambulatorio, la psicoterapeuta Caterina Raimondi.
L’ambulatorio ha visto una costante crescita dei casi. Si è passati dai 16 iniziali a 32 e quindi, in pochi anni, ai 408 utenti odierni. A oggi 129 sono i nuovi casi seguiti dalla struttura.
Monica Curino
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