Inseguimento in corso Risorgimento a Novara: due uomini arrestati
Nell'auto trovati attrezzi atti allo scasso

La notte del 14 Aprile, la Polizia di Stato di Novara, nello specifico la Squadra Volante della Questura, durante il servizio per il controllo del territorio, mentre transitava in Corso Risorgimento incrociava un’autovettura di colore scuro percorrere il senso opposto di marcia a velocità sostenuta.
Il controllo
Gli agenti, insospettiti dalla condotta del conducente, immediatamente invertivano la direzione mettendosi all’inseguimento del mezzo. Il conducente del mezzo in fuga, alla vista della Volante invece di interrompere la marcia, accelerava ulteriormente effettuando repentine inversioni di marcia, brusche sterzate ed immissioni in strade secondarie senza rispettare alcuna segnaletica stradale e mettendo a rischio la propria incolumità, quella dei passanti, delle vetture in sosta ed infine degli agenti di polizia.
L’inseguimento durava per diversi minuti finché giunti in Via Del Sabbione la vettura terminava la propria corsa schiantandosi contro un ostacolo. A seguito dell’urto, dalla vettura uscivano due uomini che tentavano la fuga a piedi ma dopo una breve colluttazione, venivano prontamente fermati e tratti in arresto dagli agenti intervenuti che nel frattempo venivano raggiunti da una seconda pattuglia. I due venivano quindi identificati: il conducente di nazionalità italiana del 92’ ed il passeggero un uomo di nazionalità ucraina del 92’, entrambi con diversi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio.
Successivamente sia gli uomini che il mezzo, una Ford Focus di colore nero, venivano sottoposti a perquisizione e venivano rinvenuti all’interno del veicolo una pistola scacciacani di libera vendita, dei guanti in lattice e vari attrezzi atti allo scasso. I soggetti venivano quindi arrestati per resistenza a Pubblico Ufficiale nonché sanzionati per aver infranto diversi articoli del Codice della Strada.
Caro matteo perché fare di tutta l erba un fascio???
Sono Ucraini: non vanno arrestati e trattenuti nel suolo Italico. Vanno immediatamente espatriati e riportati nel loro paese. il Prsidente Zelensky ha forte penuria di soldati al fronte.Questa è la giusta pena per questi individui. Se gli teniamo nelle nostre patrie galere, per loro è un albergo rispetto alle trincee Ucraine. Complimenti ai nostri Agenti, sempre vigili e attenti al territorio.