Il sogno di Alessia è realtà: Casa Alessia in Ecuador

Il sogno di Alessia è realtà: Casa Alessia in Ecuador
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NOVARA, C’è il piccolo Gionata, due anni e mezzo, soprannominato Jesus, perché giunto nella struttura di Quito la vigilia di Natale dello scorso anno con la schiena ricoperta di ustioni; c’è Abel, il più piccolo dei 43 bimbi ospitati nell’orfanotrofio, poco più di un anno, trovato nella sua casa legato alla gamba di un tavolo e ora amorevolmente seguito dalle suore della Fanciullezza di Pesaro. Queste ultime sono le religiose che seguono la struttura per bambini che, a Quito, in Ecuador, sta vedendo la realizzazione del grande sogno di Alessia Mairati: aiutare gli orfanelli che nel Paese sudamericano vivono in grande difficoltà.

Finalmente papà Giovanni e l’“esercito” del girasole di Casa Alessia (l’associazione nata nel 2006 per ricordare la giovane, scomparsa a soli 16 anni proprio mentre rientrava dall’Ecuador) sono arrivati dove Alessia avrebbe voluto impegnarsi da grande, dedicando la propria vita agli altri, in particolare ai piccoli del Paese che le aveva rapito il cuore. Prima gli impegni in Burundi, in India e in tante altre realtà in difficoltà sparse nel mondo come anche in Italia. Ora, finalmente, il sogno: l’Ecuador. Il 2 giugno cinque volontari dell’associazione (il presidente Giovanni Mairati, Loredana Settingiano, Guido Veneziano, Caterina Silvia Borlandi e Roberta Asta) sono partiti alla volta del Paese sudamericano, entrando letteralmente nel sogno e nei racconti che Alessia faceva via mail al suo papà. Sono rientrati a Novara da qualche giorno con un grande bagaglio di emozioni e con una gioia indescrivibile. «E’ stata un’esperienza speciale – racconta Settingiano – I bimbi sono stati fantastici, pur con vite alle spalle non certo semplici. Rispetto all’esperienza che ho avuto in Burundi, dove sono andata sempre con Casa Alessia, qui è stato più facile. A Quito trovi tutto: la povertà si trova nelle zone periferiche. A livello emotivo invece è stato molto più difficile: abbiamo trovato bimbi piccolissimi con storie davvero atroci alle spalle. Tutti ci siamo legati a loro». «Qui in Ecuador – aggiunge Borlandi – è un’esperienza diversa rispetto a quella che io ho fatto in India, ma comunque qualcosa, anche in questo caso, di indimenticabile e che lascia il segno». Per Guido Veneziano è la prima esperienza all’estero con Casa Alessia: «Mi sono affezionato molto a una bimba. Sono bimbi da pochi mesi sino a 14 anni, tutti con storie difficili. Aiutarli è stata un’emozione fortissima».

Intanto continuano le iniziative. Domenica 26 giugno è in programma la biciclettata con partenza alle 10 dal piazzale della Barilla e ritrovo alle 9,30, il 28 giugno, invece, a Trecate, al Teatro Silvio Pellico, alle 21, ci sarà il “Galà per Alessia” con la partecipazione dei danzatori del Het Nationale Ballet di Amsterdam, del teatro alla Scala, del Jas Art Ballet, del Wiener Staatballet, con direzione artistica di Cristiano Principato, promessa della danza mondiale.

Monica Curino

 

Per l’articolo completo leggi il Corriere di Novara in edicola

NOVARA, C’è il piccolo Gionata, due anni e mezzo, soprannominato Jesus, perché giunto nella struttura di Quito la vigilia di Natale dello scorso anno con la schiena ricoperta di ustioni; c’è Abel, il più piccolo dei 43 bimbi ospitati nell’orfanotrofio, poco più di un anno, trovato nella sua casa legato alla gamba di un tavolo e ora amorevolmente seguito dalle suore della Fanciullezza di Pesaro. Queste ultime sono le religiose che seguono la struttura per bambini che, a Quito, in Ecuador, sta vedendo la realizzazione del grande sogno di Alessia Mairati: aiutare gli orfanelli che nel Paese sudamericano vivono in grande difficoltà.

Finalmente papà Giovanni e l’“esercito” del girasole di Casa Alessia (l’associazione nata nel 2006 per ricordare la giovane, scomparsa a soli 16 anni proprio mentre rientrava dall’Ecuador) sono arrivati dove Alessia avrebbe voluto impegnarsi da grande, dedicando la propria vita agli altri, in particolare ai piccoli del Paese che le aveva rapito il cuore. Prima gli impegni in Burundi, in India e in tante altre realtà in difficoltà sparse nel mondo come anche in Italia. Ora, finalmente, il sogno: l’Ecuador. Il 2 giugno cinque volontari dell’associazione (il presidente Giovanni Mairati, Loredana Settingiano, Guido Veneziano, Caterina Silvia Borlandi e Roberta Asta) sono partiti alla volta del Paese sudamericano, entrando letteralmente nel sogno e nei racconti che Alessia faceva via mail al suo papà. Sono rientrati a Novara da qualche giorno con un grande bagaglio di emozioni e con una gioia indescrivibile. «E’ stata un’esperienza speciale – racconta Settingiano – I bimbi sono stati fantastici, pur con vite alle spalle non certo semplici. Rispetto all’esperienza che ho avuto in Burundi, dove sono andata sempre con Casa Alessia, qui è stato più facile. A Quito trovi tutto: la povertà si trova nelle zone periferiche. A livello emotivo invece è stato molto più difficile: abbiamo trovato bimbi piccolissimi con storie davvero atroci alle spalle. Tutti ci siamo legati a loro». «Qui in Ecuador – aggiunge Borlandi – è un’esperienza diversa rispetto a quella che io ho fatto in India, ma comunque qualcosa, anche in questo caso, di indimenticabile e che lascia il segno». Per Guido Veneziano è la prima esperienza all’estero con Casa Alessia: «Mi sono affezionato molto a una bimba. Sono bimbi da pochi mesi sino a 14 anni, tutti con storie difficili. Aiutarli è stata un’emozione fortissima».

Intanto continuano le iniziative. Domenica 26 giugno è in programma la biciclettata con partenza alle 10 dal piazzale della Barilla e ritrovo alle 9,30, il 28 giugno, invece, a Trecate, al Teatro Silvio Pellico, alle 21, ci sarà il “Galà per Alessia” con la partecipazione dei danzatori del Het Nationale Ballet di Amsterdam, del teatro alla Scala, del Jas Art Ballet, del Wiener Staatballet, con direzione artistica di Cristiano Principato, promessa della danza mondiale.

Monica Curino

 

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