“I valori della disabilità”, “obiettivi centrati in pieno”

GALLIATE - "Risultati molto positivi" e "obiettivi pienamente raggiunti": questo il bilancio per i responsabili del progetto "I valori della disabilità" che è stato presentato il 27 gennaio nella Sala consiliare del Castello. Il progetto, che si è sviluppato lungo tutto il 2015, è stato realizzato dalla cooperativa Elios con la cooperativa Elleuno, Comune di Galliate e rione Missanghera con il sostegno economico della Fondazione Comunità del Novarese. Si è trattato di una serie di iniziative a favore degli ospiti della Comunità Residenziale e Centro Diurno per persone disabili “Villa Varzi”, struttura gestita appunto dalla due cooperative. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Davide Ferrari e l’assessore Flora Ugazio, che ha fatto i complimenti agli educatori ed espresso soddisfazione per l’iniziativa. Sulla stessa linea d’onda anche il presidente della cooperativa Elios Luca Nerini Molteni.
Monica Papurello, coordinatrice di Villa Varzi, ha poi ricordato in cosa è consistito il progetto: “Gli obiettivi principali erano il miglioramento della qualità della vita delle persone disabili attraverso anche l’apertura della comunità al territorio e il sostegno alle famiglie nel definire il progetto di vita del proprio famigliare con disabilità. Il progetto si è articolato in tre azioni: tre laboratori, musicoterapia, danza terapia e gruppo del giornalino; un percorso di promozione delle “Reti di Prossimità” per potenziare le risorse a sostegno dei servizi per disabili presenti sul territorio con l’ingaggio di nuovi volontari che sono stati formati e affiancati nelle attività all’interno della struttura; ed un’azione di supporto alle famiglie che si è realizzata attraverso la conduzione da parte di uno psicologo (la dottoressa Luz Cardenas, ndr) di gruppi di incontro sul tema del “Dopo di Noi”. Gli obiettivi, a parer nostro e di tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto, si sono pienamente realizzati”. E’ stato quindi proiettato un video che racconta il progetto attraverso le parole di coloro che lo hanno portato avanti e che poi sono intervenuti nel corso della presentazione. Non era presente Zelika Zugic che si è occupata del laboratorio di musicoterapia ma Monica Papurello ha letto una parte della sua relazione finale in cui viene sottolineato come attraverso un diverso canale di comunicazione non verbale, i partecipanti hanno potuto esprimere le proprie emozioni e scaricare le tensioni. Sono stati coinvolti sei ospiti nelle attività di gruppo e sei ospiti in quelle individuali, per sei incontri. L’assenza di direttive specifiche ha destato in un primo momento sorpresa nei pazienti, poi seguita dalla naturalezza e dall’apprezzamento nel poter usare un altro tipo di linguaggio per esprimere il proprio modo di essere.
Per Cristina Pastrello, psicomotricista di Villa Varzi e responsabile della danzaterapia, “ogni momento è stato prezioso. E’ stata una sperimentazione che ha coinvolto una decina di persone che hanno potuto anche in questo caso trovare nuove vie per esprimersi. Hanno accettato di restare, di mettersi in gioco, e ora hanno un bagaglio di esperienza molto significativo sia per quanto riguarda la propria espressività che per quanto riguarda il lavoro in gruppo”.
Un lavoro di gruppo molto importante è stato anche quello dell’attività redazionale che ha portato alla realizzazione di alcuni numeri del giornalino di Villa Varzi: “Abbiamo creato il giornalino a partire dai loro interessi – ha spiegato il responsabile Pasquale Vetere – E’ stata un’emozione grande per tutti realizzare questa pubblicazione che è poi stata distribuita sul territorio, cosa che ha fatto sentire i partecipanti valorizzati e orgogliosi del loro lavoro”.
Sono anche intervenuti alcuni dei volontari “reclutati” tramite l’azione delle “reti di prossimità”: alcuni di questi sono studenti dell’istituto Pascal. Per tutti l’esperienza è stata molto profonda: “Gli ospiti di Villa Varzi ci hanno dato molto, speriamo anche noi di aver lasciato loro qualcosa”.
Valentina Sarmenghi
GALLIATE - "Risultati molto positivi" e "obiettivi pienamente raggiunti": questo il bilancio per i responsabili del progetto "I valori della disabilità" che è stato presentato il 27 gennaio nella Sala consiliare del Castello. Il progetto, che si è sviluppato lungo tutto il 2015, è stato realizzato dalla cooperativa Elios con la cooperativa Elleuno, Comune di Galliate e rione Missanghera con il sostegno economico della Fondazione Comunità del Novarese. Si è trattato di una serie di iniziative a favore degli ospiti della Comunità Residenziale e Centro Diurno per persone disabili “Villa Varzi”, struttura gestita appunto dalla due cooperative. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Davide Ferrari e l’assessore Flora Ugazio, che ha fatto i complimenti agli educatori ed espresso soddisfazione per l’iniziativa. Sulla stessa linea d’onda anche il presidente della cooperativa Elios Luca Nerini Molteni.
Monica Papurello, coordinatrice di Villa Varzi, ha poi ricordato in cosa è consistito il progetto: “Gli obiettivi principali erano il miglioramento della qualità della vita delle persone disabili attraverso anche l’apertura della comunità al territorio e il sostegno alle famiglie nel definire il progetto di vita del proprio famigliare con disabilità. Il progetto si è articolato in tre azioni: tre laboratori, musicoterapia, danza terapia e gruppo del giornalino; un percorso di promozione delle “Reti di Prossimità” per potenziare le risorse a sostegno dei servizi per disabili presenti sul territorio con l’ingaggio di nuovi volontari che sono stati formati e affiancati nelle attività all’interno della struttura; ed un’azione di supporto alle famiglie che si è realizzata attraverso la conduzione da parte di uno psicologo (la dottoressa Luz Cardenas, ndr) di gruppi di incontro sul tema del “Dopo di Noi”. Gli obiettivi, a parer nostro e di tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto, si sono pienamente realizzati”. E’ stato quindi proiettato un video che racconta il progetto attraverso le parole di coloro che lo hanno portato avanti e che poi sono intervenuti nel corso della presentazione. Non era presente Zelika Zugic che si è occupata del laboratorio di musicoterapia ma Monica Papurello ha letto una parte della sua relazione finale in cui viene sottolineato come attraverso un diverso canale di comunicazione non verbale, i partecipanti hanno potuto esprimere le proprie emozioni e scaricare le tensioni. Sono stati coinvolti sei ospiti nelle attività di gruppo e sei ospiti in quelle individuali, per sei incontri. L’assenza di direttive specifiche ha destato in un primo momento sorpresa nei pazienti, poi seguita dalla naturalezza e dall’apprezzamento nel poter usare un altro tipo di linguaggio per esprimere il proprio modo di essere.
Per Cristina Pastrello, psicomotricista di Villa Varzi e responsabile della danzaterapia, “ogni momento è stato prezioso. E’ stata una sperimentazione che ha coinvolto una decina di persone che hanno potuto anche in questo caso trovare nuove vie per esprimersi. Hanno accettato di restare, di mettersi in gioco, e ora hanno un bagaglio di esperienza molto significativo sia per quanto riguarda la propria espressività che per quanto riguarda il lavoro in gruppo”.
Un lavoro di gruppo molto importante è stato anche quello dell’attività redazionale che ha portato alla realizzazione di alcuni numeri del giornalino di Villa Varzi: “Abbiamo creato il giornalino a partire dai loro interessi – ha spiegato il responsabile Pasquale Vetere – E’ stata un’emozione grande per tutti realizzare questa pubblicazione che è poi stata distribuita sul territorio, cosa che ha fatto sentire i partecipanti valorizzati e orgogliosi del loro lavoro”.
Sono anche intervenuti alcuni dei volontari “reclutati” tramite l’azione delle “reti di prossimità”: alcuni di questi sono studenti dell’istituto Pascal. Per tutti l’esperienza è stata molto profonda: “Gli ospiti di Villa Varzi ci hanno dato molto, speriamo anche noi di aver lasciato loro qualcosa”.
Valentina Sarmenghi