Galliate, nuovo ecocardiografo per il San Rocco

Galliate, nuovo ecocardiografo per il San Rocco
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GALLIATE - Quando la volontà e la collaborazione riescono a “dribblare” mancanza di fondi e burocrazia. Il dottor Elio Percio ha vinto la sua battaglia, grazie alla caparbietà e alle tanti mani tese (in particolare quelle dell’associazione Amici del cuore) che ha incontrato sul suo cammino. E mercoledì mattina, nella struttura di Cardiologia riabilitativa del “San Rocco” da lui diretta, è stato presentato il nuovo ecocardiografo di ultima generazione “Vivid tm T8 Ultrasound”. L’apparecchio - del costo di oltre 20.000 euro - è stato acquisito grazie alla donazione effettuata dall’associazione Amici del Cuore in collaborazione con la Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio e un nutrito gruppo di benefattori privati, e a breve sarà in funzione.

«L’attrezzatura di cui disponevamo era ormai obsoleta - spiega il dottor Percio - Per questo, circa 18 mesi fa mi sono rivolto all’associazione Amici del cuore, da sempre particolarmente sensibile e vicina all’Azienda ospedaliera, per chiedere il loro appoggio nel promuovere l’acquisto di un ecocardiografo di ultima generazione di cui dotare il reparto». E l’appello non è caduto nel vuoto: «L’impegno era arduo, ma la generosità dei singoli (in particolare di Claudio Biolcati che è stato il mio “alter ego” nella raccolta di fondi), insieme a quella di ditte come Meritor e Sanco, di associazione rionali, del Comune di Galliate e in particolare della Fondazione BpN per il territorio (che ha contribuito con 10.000 euro) ha permesso di centrare l’obiettivo: finalmente - dice Percio - lo strumento è stato acquistato e tra poco sarà regolarmente utilizzato».

A dimostrazione, come ha sottolineato il sindaco di Galliate Davide Ferrari, «che laddove non si riesce ad arrivare a livello istituzionale, il territorio risponde sempre. Si tratta di un segnale importante, che va colto e interpretato al fine di mantenere presidi di servizi sul territorio. L’ospedale di Galliate sta cambiando pelle, legato a filo doppio con l’Azienda ospedaliera novarese, ma ci sono altri reparti che hanno difficoltà. Perché allora non pensare ad iniziative analoghe che vadano a colmare altre lacune e bisogni immediati? A beneficiarne sarà l’intera collettività». Una “provocazione” sulla quale si è trovata d’accordo Maria Cristina Garavaglia, assessore a Romentino: «Quello di oggi è il primo passo, e credo che occorra andare avanti in questo senso».

Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi dal presidente emerito dell’associazione Amici del cuore, Gian Marco Pomella, che si è appellato ai cittadini: «Noi chiediamo solo di essere conosciuti, di iscriversi alla nostra associazione, per far capire il lavoro di prevenzione che svolgiamo ogni giorno e per poter organizzare nuove iniziative che ci consentano di effettuare donazioni come questa». Con l’eccedenza dei soldi raccolti, si sta inoltre valutando un nuovo progetto: «Ci piacerebbe riuscire ad assumere un giovane del territorio, magari mediante voucher lavoro, per darci un supporto nella parte amministrativa, consentendo così alle infermiere del reparto di dedicarsi con maggiore tranquillità al loro lavoro», ha detto Percio.

Fondamentale è stato anche il contributo della Fondazione Banca Popolare per il territorio, «che da anni - come ha ricordato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Maggiore della Carità, Mario Minola - ha uno strettissimo rapporto con la sanità novarese. D’altro canto, guardando su una lapide apposta proprio qui al “San Rocco”, già nel 1925 risultava una donazione della Banca popolare di Novara...». «La Fondazione - ha detto il presidente Franco Zanetta - è sempre lieta di dare il proprio apporto per dotare le strutture sanitarie pubbliche del territorio di apparati utili e tecnologicamente avanzati, che vanno a favore della tutela della salute dei cittadini. Vedere poi tanta gente per bene che si mette insieme credendo in un progetto, conferma ulteriormente la nostra soddisfazione per aver offerto appoggio a questa iniziativa».

Il nuovo ecocardiografo, che sostituisce quello già in dotazione ormai inutilizzabile, fornisce una maggior qualità delle immagini, consentendo quindi una miglior definizione diagnostica e può essere collegato in rete in modo che le immagini acquisite durante l’esame siano condivisibili anche dalle altre strutture afferenti al Dipartimento Cardiologico del Maggiore. Inoltre, l’apparecchio utilizza una stampante con carta comune, con notevole risparmio rispetto a quella fotografica.

Laura Cavalli

GALLIATE - Quando la volontà e la collaborazione riescono a “dribblare” mancanza di fondi e burocrazia. Il dottor Elio Percio ha vinto la sua battaglia, grazie alla caparbietà e alle tanti mani tese (in particolare quelle dell’associazione Amici del cuore) che ha incontrato sul suo cammino. E mercoledì mattina, nella struttura di Cardiologia riabilitativa del “San Rocco” da lui diretta, è stato presentato il nuovo ecocardiografo di ultima generazione “Vivid tm T8 Ultrasound”. L’apparecchio - del costo di oltre 20.000 euro - è stato acquisito grazie alla donazione effettuata dall’associazione Amici del Cuore in collaborazione con la Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio e un nutrito gruppo di benefattori privati, e a breve sarà in funzione.

«L’attrezzatura di cui disponevamo era ormai obsoleta - spiega il dottor Percio - Per questo, circa 18 mesi fa mi sono rivolto all’associazione Amici del cuore, da sempre particolarmente sensibile e vicina all’Azienda ospedaliera, per chiedere il loro appoggio nel promuovere l’acquisto di un ecocardiografo di ultima generazione di cui dotare il reparto». E l’appello non è caduto nel vuoto: «L’impegno era arduo, ma la generosità dei singoli (in particolare di Claudio Biolcati che è stato il mio “alter ego” nella raccolta di fondi), insieme a quella di ditte come Meritor e Sanco, di associazione rionali, del Comune di Galliate e in particolare della Fondazione BpN per il territorio (che ha contribuito con 10.000 euro) ha permesso di centrare l’obiettivo: finalmente - dice Percio - lo strumento è stato acquistato e tra poco sarà regolarmente utilizzato».

A dimostrazione, come ha sottolineato il sindaco di Galliate Davide Ferrari, «che laddove non si riesce ad arrivare a livello istituzionale, il territorio risponde sempre. Si tratta di un segnale importante, che va colto e interpretato al fine di mantenere presidi di servizi sul territorio. L’ospedale di Galliate sta cambiando pelle, legato a filo doppio con l’Azienda ospedaliera novarese, ma ci sono altri reparti che hanno difficoltà. Perché allora non pensare ad iniziative analoghe che vadano a colmare altre lacune e bisogni immediati? A beneficiarne sarà l’intera collettività». Una “provocazione” sulla quale si è trovata d’accordo Maria Cristina Garavaglia, assessore a Romentino: «Quello di oggi è il primo passo, e credo che occorra andare avanti in questo senso».

Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi dal presidente emerito dell’associazione Amici del cuore, Gian Marco Pomella, che si è appellato ai cittadini: «Noi chiediamo solo di essere conosciuti, di iscriversi alla nostra associazione, per far capire il lavoro di prevenzione che svolgiamo ogni giorno e per poter organizzare nuove iniziative che ci consentano di effettuare donazioni come questa». Con l’eccedenza dei soldi raccolti, si sta inoltre valutando un nuovo progetto: «Ci piacerebbe riuscire ad assumere un giovane del territorio, magari mediante voucher lavoro, per darci un supporto nella parte amministrativa, consentendo così alle infermiere del reparto di dedicarsi con maggiore tranquillità al loro lavoro», ha detto Percio.

Fondamentale è stato anche il contributo della Fondazione Banca Popolare per il territorio, «che da anni - come ha ricordato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Maggiore della Carità, Mario Minola - ha uno strettissimo rapporto con la sanità novarese. D’altro canto, guardando su una lapide apposta proprio qui al “San Rocco”, già nel 1925 risultava una donazione della Banca popolare di Novara...». «La Fondazione - ha detto il presidente Franco Zanetta - è sempre lieta di dare il proprio apporto per dotare le strutture sanitarie pubbliche del territorio di apparati utili e tecnologicamente avanzati, che vanno a favore della tutela della salute dei cittadini. Vedere poi tanta gente per bene che si mette insieme credendo in un progetto, conferma ulteriormente la nostra soddisfazione per aver offerto appoggio a questa iniziativa».

Il nuovo ecocardiografo, che sostituisce quello già in dotazione ormai inutilizzabile, fornisce una maggior qualità delle immagini, consentendo quindi una miglior definizione diagnostica e può essere collegato in rete in modo che le immagini acquisite durante l’esame siano condivisibili anche dalle altre strutture afferenti al Dipartimento Cardiologico del Maggiore. Inoltre, l’apparecchio utilizza una stampante con carta comune, con notevole risparmio rispetto a quella fotografica.

Laura Cavalli

 

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