Provvedimento

Ex Facis: "Via le coperture in amianto entro il 31 dicembre"

Lo ordina l'amministrazione comunale di Arona alla proprietà della fabbrica dismessa

Ex Facis: "Via le coperture in amianto entro il 31 dicembre"
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Ex Facis , ora si chiede la totale rimozione: nuovo capitolo in una vicenda che si protrae da tempo

Ex Facis: l'ultima ordinanza

Rimozione di tutte le coperture in cemento-amianto presenti negli immobili da eseguire entro e non oltre il 31.12.2019. Questo in sintesi impone l’ordinanza che il vice sindaco Federico Monti ha firmato nei giorni scorsi. Un documento che scrive un nuovo importante capitolo in una storia che si protrae da diversi anni: quella della ditta ex Facis, fabbrica dismessa in via San Luigi ad Arona, da tempo sotto la lente di ingrandimento per la presenza di coperture in amianto.

Dove eravamo rimasti

Il capitolo precedente era stato scritto a maggio in seguito alla segnalazione pubblica di Marco Bosetti, aronese residente nella via preoccupato per le condizioni in cui versavano le coperture dello stabile, su cui si affacciano le finestre della sua abitazione. Bosetti aveva espresso dubbi circa i lavori di bonifica. La risposta arrivata dal sindaco Alberto Gusmeroli non aveva lasciato spazio a dubbi: «Il comune ha scritto all'Asl che ci ha risposto che la ditta incaricata per effettuare l'opera di incapsulamento non ha i titoli per farlo. Immediatamente ho firmato un'ordinanza».

La rivalutazione del rischio

Nel frattempo però lo scenario è mutato e sono decadute le prime due opzioni, quella dell’incapsulamento o del confinamento, per lasciare spazio a un’unica soluzione definitiva: lo smaltimento.
Cosa è successo nel frattempo? Lo raccontano la nuova ordinanza pubblicata nei giorni scorsi all’albo pretorio e la lettera dell’Asl ad essa allegata. Dai documenti si evince che a tre giorni dal termine per la messa in sicurezza e bonifica la società proprietaria degli immobili presentava all’Asl il Piano di manutenzione e controllo delle coperture. «Si evince - scrive Aniello Esposito, il direttore del Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica) dell’Asl - che l’amministratore della società non ha attuato i disposti dell’ordinanza, effettuando a mezzo di personale tecnico specializzato una rivalutazione del rischio derivante dalla presenza delle coperture in cemento amianto».

Il campionamento dell’aria nella zona ex Facis

I risultati analitici del campionamento, effettuato su una copertura nel punto più vicino agli appartamenti di un condominio limitrofo, hanno evidenziato la presenza nel campione di fibre aerodisperse in ambiente esterno nella quantità di 1,6 fibre/litro.
Quindi la precisazione del dottor Esposito: «La normativa attualmente non fissa un limite per la concentrazione di fibre in aria ambiente esterno. Pertanto i limiti considerati nella relazione di valutazione del rischio non sono pertinenti rispetto alla situazione in esame». A essere considerate sono quindi le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che sottolinea l’impossibilità di stabilire una soglia di sicurezza, trattandosi di fibre cancerogene. «In tal caso - aggiunge il dottor Esposito - devono comunque essere valutati gli interventi possibili, nella fattispecie rappresentati dalla possibilità di esposizione a fibre di amianto per una popolazione indifferenziata, comprensiva di soggetti fragili quali bambini e anziani, presente nell’area residenziale circostante».
La conclusione di Asl è quindi che «solo un intervento radicale, quale la rimozione di tutte le coperture, potrebbe eliminare la situazione di potenziale rischio evidenziata». Di qui la richiesta da parte di Asl all’amministrazione comunale di emanare un’ordinanza sindacale a carattere urgente.

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