Escursionista scomparsa da quattro giorni

CANNOBIO - Quattro giorni di ricerche che, purtroppo, non hanno dato l’esito sperato. Cresce l’angoscia ed è avvolta dal mistero la scomparsa di Manuela Possessi, l’escursionista svizzera di cui si sono perse le tracce da venerdì scorso quando la donna ha lasciato l’auto a Brissago, intenzionata a compiere la salita alla cima del Monte Limidario. L’allarme era scattato domenica. Per tutta la giornata, anche ieri, squadre del soccorso alpino italiano e svizzero hanno setacciato i versanti montani della montagna. Della cinquantottenne però nessuna traccia. L’auto e una fotografia. Sono questi gli unici elementi certi – ancora pochi purtroppo – utili alle ricerche e che proprio ieri avevano riacceso al speranza. Ieri all’alba sono ripresi i sopralluoghi proprio da Brissago, dove era stata ritrovata l’auto della donna, la quale sarebbe arrivata in tarda mattinata in vetta. Questa, dopo il ritrovamento dell’auto, sarebbe la seconda certezza; è quanto – almeno - si può desumere dalla foto che intorno alle 13.30 di venerdì la donna, ritratta in vetta, ha inviato col suo telefonino a un’amica. I sopralluoghi, effettuati da terra ma anche dall’alto con l’ausilio degli elicotteri, non hanno però sortito l’esito sperato. Ed ora, dopo quattro giorni di perlustrazioni senza sosta, le ricerche sono state interrotte, in attesa di nuovi elementi o segnalazioni. Il figlio della donna ha lanciato da Facebook un disperato appello: “Mia mamma è dispersa da venerdì 25 giugno nella zona del Ghiridone (com’è conosciuto il Limidario in Canton Ticino, ndr), sopra Brissago. I soccorritori – si legge nel post - hanno bisogno di indizi, prego dunque chiunque si trovava in quelle zone e magari l’ha incontrata di mettersi in contatto con la polizia cantonale (117). Grazie”. Manuela Possessi era la compagna di Oliviero Bellinzani, il forte alpinista varesino, di Cuveglio (conosciuto come “L’uomo con le ali”), morto in montagna lo scorso agosto e protagonista di oltre mille scalate malgrado avesse perso una gamba in un incidente stradale in gioventù.
Marco De Ambrosis
CANNOBIO - Quattro giorni di ricerche che, purtroppo, non hanno dato l’esito sperato. Cresce l’angoscia ed è avvolta dal mistero la scomparsa di Manuela Possessi, l’escursionista svizzera di cui si sono perse le tracce da venerdì scorso quando la donna ha lasciato l’auto a Brissago, intenzionata a compiere la salita alla cima del Monte Limidario. L’allarme era scattato domenica. Per tutta la giornata, anche ieri, squadre del soccorso alpino italiano e svizzero hanno setacciato i versanti montani della montagna. Della cinquantottenne però nessuna traccia. L’auto e una fotografia. Sono questi gli unici elementi certi – ancora pochi purtroppo – utili alle ricerche e che proprio ieri avevano riacceso al speranza. Ieri all’alba sono ripresi i sopralluoghi proprio da Brissago, dove era stata ritrovata l’auto della donna, la quale sarebbe arrivata in tarda mattinata in vetta. Questa, dopo il ritrovamento dell’auto, sarebbe la seconda certezza; è quanto – almeno - si può desumere dalla foto che intorno alle 13.30 di venerdì la donna, ritratta in vetta, ha inviato col suo telefonino a un’amica. I sopralluoghi, effettuati da terra ma anche dall’alto con l’ausilio degli elicotteri, non hanno però sortito l’esito sperato. Ed ora, dopo quattro giorni di perlustrazioni senza sosta, le ricerche sono state interrotte, in attesa di nuovi elementi o segnalazioni. Il figlio della donna ha lanciato da Facebook un disperato appello: “Mia mamma è dispersa da venerdì 25 giugno nella zona del Ghiridone (com’è conosciuto il Limidario in Canton Ticino, ndr), sopra Brissago. I soccorritori – si legge nel post - hanno bisogno di indizi, prego dunque chiunque si trovava in quelle zone e magari l’ha incontrata di mettersi in contatto con la polizia cantonale (117). Grazie”. Manuela Possessi era la compagna di Oliviero Bellinzani, il forte alpinista varesino, di Cuveglio (conosciuto come “L’uomo con le ali”), morto in montagna lo scorso agosto e protagonista di oltre mille scalate malgrado avesse perso una gamba in un incidente stradale in gioventù.
Marco De Ambrosis