Entra a casa sua e la trova... abitata

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CRAVEGGIA - Nota la porta socchiusa e, una volta entrato in sala, si è trova davanti quattro individui seduti attorno al tavolo di quella casa che non era la loro. Ha dell’incredibile la vicenda vissuta alcuni giorni fa da un vigezzino. L’uomo, residente nel Comune di Craveggia, si è recato in una casa di proprietà della famiglia d’origine ma da qualche tempo – dalla morte dei genitori – non più abitata stabilmente.  Dopo lo spavento iniziale, è seguita l’incredulità per quel che stava accadendo: «All’inizio ho pensato si trattasse di ladri ma non hanno reagito e non sono neppure scappati: se ne stavano tranquilli seduti attorno al tavolo della sala, come fosse casa loro – racconta il vigezzino - . Alla mia domanda su questa presenza impropria, una violazione di domicilio bella e buona, non si sono minimamente scomposti: uno dei quattro mi ha risposto in italiano con un accento che però faceva pensare fosse straniero, giustificandosi col fatto che la casa era aperta e pertanto erano entrati. Da un successivo controllo ho constatato che la serratura era comunque stata forzata, la porta non viene da noi mai lasciata aperta.  Erano sicuramente stranieri  dalla fisionomia, quattro uomini di carnagione chiara, sui quaranta, cinquant'anni». Del fatto, che ha davvero dell’incredibile, il vigezzino ha immediatamente informato i Carabinieri e il sindaco del paese.  «Non ho sporto denuncia per furto, non essendosi ravvisati gli estremi, visto che non hanno rubato niente, però è alquanto preoccupante quel che è accaduto. E’ successo a me ma potrebbe succedere ad altri: penso a tutte le seconde case o alle abitazioni chiuse che vi sono in valle…». E’ preoccupato anche il primo cittadino di Craveggia: «Nei giorni scorsi ho ricevuto diverse segnalazioni della presenza in zona di persone non del luogo che si aggiravano senza una meta precisa... – spiega Paolo Giovanola -. Alla luce di questo episodio occorre sicuramente alzare la guardia, nessun allarmismo sia chiaro, però l’invito è sempre quello di avvisare immediatamente le forze dell’ordine quando si notano in giro persone dal fare sospetto».

Marco De Ambrosis

CRAVEGGIA - Nota la porta socchiusa e, una volta entrato in sala, si è trova davanti quattro individui seduti attorno al tavolo di quella casa che non era la loro. Ha dell’incredibile la vicenda vissuta alcuni giorni fa da un vigezzino. L’uomo, residente nel Comune di Craveggia, si è recato in una casa di proprietà della famiglia d’origine ma da qualche tempo – dalla morte dei genitori – non più abitata stabilmente.  Dopo lo spavento iniziale, è seguita l’incredulità per quel che stava accadendo: «All’inizio ho pensato si trattasse di ladri ma non hanno reagito e non sono neppure scappati: se ne stavano tranquilli seduti attorno al tavolo della sala, come fosse casa loro – racconta il vigezzino - . Alla mia domanda su questa presenza impropria, una violazione di domicilio bella e buona, non si sono minimamente scomposti: uno dei quattro mi ha risposto in italiano con un accento che però faceva pensare fosse straniero, giustificandosi col fatto che la casa era aperta e pertanto erano entrati. Da un successivo controllo ho constatato che la serratura era comunque stata forzata, la porta non viene da noi mai lasciata aperta.  Erano sicuramente stranieri  dalla fisionomia, quattro uomini di carnagione chiara, sui quaranta, cinquant'anni». Del fatto, che ha davvero dell’incredibile, il vigezzino ha immediatamente informato i Carabinieri e il sindaco del paese.  «Non ho sporto denuncia per furto, non essendosi ravvisati gli estremi, visto che non hanno rubato niente, però è alquanto preoccupante quel che è accaduto. E’ successo a me ma potrebbe succedere ad altri: penso a tutte le seconde case o alle abitazioni chiuse che vi sono in valle…». E’ preoccupato anche il primo cittadino di Craveggia: «Nei giorni scorsi ho ricevuto diverse segnalazioni della presenza in zona di persone non del luogo che si aggiravano senza una meta precisa... – spiega Paolo Giovanola -. Alla luce di questo episodio occorre sicuramente alzare la guardia, nessun allarmismo sia chiaro, però l’invito è sempre quello di avvisare immediatamente le forze dell’ordine quando si notano in giro persone dal fare sospetto».

Marco De Ambrosis

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