Due condanne e due assoluzioni per una tentata estorsione a un imprenditore

NOVARA, Due assoluzioni e due condanne, in Tribunale a Novara, al processo per una presunta tentata estorsione che vede alla sbarra personaggi già coinvolti nell’omicidio di Ettore Marcoli.
A essere stati assolti sono Vincenzo Fagone (il ‘palo’ nel delitto di Romentino) e Tancredi Brezzi (l’armiere in quel caso). Condannato invece a 3 anni e 6 mesi Francesco Gurgone (nell’omicidio Marcoli reputato il mandante) e condanna anche per Alessandro Cavalieri, per 2 anni e 4 mesi. Quest’ultimo è il super testimone che, con le sue dichiarazioni, portò, con le indagini, a far luce sul delitto. Il pm aveva chiesto 5 anni per Gurgone e Cavalieri, che sono ritenuti dall’accusa i mandanti della tentata estorsione; e 3 anni per gli altri due. Tutti i difensori avevano chiesto l’assoluzione. Al centro del processo, un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore del settore trasporti, Patrizio Giacometti. Per l’accusa i quattro imputati sarebbero stati interessati a un piazzale dove operava la società di quest’ultimo e avrebbero messo in atto una serie di azioni intimidatorie, per ottenerne l’utilizzo.
mo.c.
NOVARA, Due assoluzioni e due condanne, in Tribunale a Novara, al processo per una presunta tentata estorsione che vede alla sbarra personaggi già coinvolti nell’omicidio di Ettore Marcoli.
A essere stati assolti sono Vincenzo Fagone (il ‘palo’ nel delitto di Romentino) e Tancredi Brezzi (l’armiere in quel caso). Condannato invece a 3 anni e 6 mesi Francesco Gurgone (nell’omicidio Marcoli reputato il mandante) e condanna anche per Alessandro Cavalieri, per 2 anni e 4 mesi. Quest’ultimo è il super testimone che, con le sue dichiarazioni, portò, con le indagini, a far luce sul delitto. Il pm aveva chiesto 5 anni per Gurgone e Cavalieri, che sono ritenuti dall’accusa i mandanti della tentata estorsione; e 3 anni per gli altri due. Tutti i difensori avevano chiesto l’assoluzione. Al centro del processo, un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore del settore trasporti, Patrizio Giacometti. Per l’accusa i quattro imputati sarebbero stati interessati a un piazzale dove operava la società di quest’ultimo e avrebbero messo in atto una serie di azioni intimidatorie, per ottenerne l’utilizzo.
mo.c.