CAMERI - Per ora non sembra aver varcato il Ticino. Ma «la presenza di un lupo nei nostri territori sarebbe davvero una notizia. Mai, da quando sono qui, si è verificato un avvistamento così preciso e documentato». Parola del direttore del Parco naturale della Valle del Ticino e del lago Maggiore, Benedetto Franchina. Peraltro, sono secoli che nelle pianure del Novarese i lupi sono scomparsi, considerati animali nocivi e cacciati.
Qualche anno fa era capitato di trovare delle impronte nella zona di Fontaneto d’Agogna, ma nulla di più. Ora invece il grande carnivoro è stato fotografato, a due passi da noi. «I colleghi del Parco lombardo sono certi si tratti di un lupo. E se è stato avvistato a Magenta è molto probabile che abbia fatto anche qualche “passaggio” in terra piemontese. Insieme a loro, e all’Università di Milano Bicocca e di Pavia, stiamo monitorando già da qualche mese il territorio, vagliando le segnalazioni».
Tanti sono ancora gli elementi su cui far luce. Oltre a capire se si tratti veramente di un lupo, e non di qualche cane selvatico, «bisognerà verificare se sia presente un solo esemplare e cercare di spiegare da dove sia arrivato - aggiunge Franchina - Due sono le ipotesi: che sia risalito da sud, e quindi dagli Appennini attraversando il Po (cosa possibile, dal momento che i lupi sono abili nuotatori), oppure - come pare più probabile - che sia sceso dalle Alpi. E in quel caso avrebbe dovuto necessariamente attraversare il territorio piemontese». Tutti dubbi che sarà possibile dirimere attraverso gli elementi scientifici forniti dall’analisi di campioni di escrementi e del Dna.
In ogni caso, il ritorno del lupo in pianura fa parlare. Ed è, secondo il direttore del Parco, «una bella notizia. La presenza di questi carnivori è infatti un importante indice sulla qualità del territorio del Parco e testimonia un ambiente ad alta biodiversità. Peraltro, in queste zone il cibo certo non gli mancherebbe, visto l’alto numero di cinghiali ed ungulati».
Laura Cavalli
Leggi l'ampio servizio sul Corriere di Novara di lunedì 17 luglio 2017
CAMERI - Per ora non sembra aver varcato il Ticino. Ma «la presenza di un lupo nei nostri territori sarebbe davvero una notizia. Mai, da quando sono qui, si è verificato un avvistamento così preciso e documentato». Parola del direttore del Parco naturale della Valle del Ticino e del lago Maggiore, Benedetto Franchina. Peraltro, sono secoli che nelle pianure del Novarese i lupi sono scomparsi, considerati animali nocivi e cacciati.
Qualche anno fa era capitato di trovare delle impronte nella zona di Fontaneto d’Agogna, ma nulla di più. Ora invece il grande carnivoro è stato fotografato, a due passi da noi. «I colleghi del Parco lombardo sono certi si tratti di un lupo. E se è stato avvistato a Magenta è molto probabile che abbia fatto anche qualche “passaggio” in terra piemontese. Insieme a loro, e all’Università di Milano Bicocca e di Pavia, stiamo monitorando già da qualche mese il territorio, vagliando le segnalazioni».
Tanti sono ancora gli elementi su cui far luce. Oltre a capire se si tratti veramente di un lupo, e non di qualche cane selvatico, «bisognerà verificare se sia presente un solo esemplare e cercare di spiegare da dove sia arrivato - aggiunge Franchina - Due sono le ipotesi: che sia risalito da sud, e quindi dagli Appennini attraversando il Po (cosa possibile, dal momento che i lupi sono abili nuotatori), oppure - come pare più probabile - che sia sceso dalle Alpi. E in quel caso avrebbe dovuto necessariamente attraversare il territorio piemontese». Tutti dubbi che sarà possibile dirimere attraverso gli elementi scientifici forniti dall’analisi di campioni di escrementi e del Dna.
In ogni caso, il ritorno del lupo in pianura fa parlare. Ed è, secondo il direttore del Parco, «una bella notizia. La presenza di questi carnivori è infatti un importante indice sulla qualità del territorio del Parco e testimonia un ambiente ad alta biodiversità. Peraltro, in queste zone il cibo certo non gli mancherebbe, visto l’alto numero di cinghiali ed ungulati».
Laura Cavalli
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