“Dominique è morta il 15 dicembre in Svizzera”

BORGOMANERO – Dominique Velati, l’infermiera militante radicale residente a Borgomanero, aveva già ottenuto l’eutanasia in Svizzera lo scorso 15 dicembre. Lo ha reso noto oggi, lunedì 21 dicembre, il radicale Marco Cappato in una conferenza stampa nella sede romana del partito, durante la quale si è anche autodenunciato perché ha aiutato la donna ad ottenere la “dolce morte”. Secondo il Codice penale italiano chi agevola l’esecuzione di un suicidio è infatti punibile con una pena che può andare fino a 12 anni di reclusione.
Durante la conferenza stampa i Radicali, come riporta l’Ansa, hanno inoltre annunciato che pagheranno il viaggio in Svizzera ad altri malati terminali attraverso una nuova associazione “Sos eutanasia” che raccoglierà fondi per questo scopo. La 59enne residente a Borgomanero, secondo la ricostruzione di Marco Cappato, quindi è stata la prima persona aiutata economicamente ed “accompagnata” nel complesso iter per ottenere l’eutanasia, avvenuta lo scorso martedì, quattro giorni prima dunque che la notizia diventasse di dominio pubblico. “Lo riveliamo oggi seguendo le volontà da lei indicate in merito ai tempi per rendere pubblico l'evento” ha detto Cappato.
l.pa.
BORGOMANERO – Dominique Velati, l’infermiera militante radicale residente a Borgomanero, aveva già ottenuto l’eutanasia in Svizzera lo scorso 15 dicembre. Lo ha reso noto oggi, lunedì 21 dicembre, il radicale Marco Cappato in una conferenza stampa nella sede romana del partito, durante la quale si è anche autodenunciato perché ha aiutato la donna ad ottenere la “dolce morte”. Secondo il Codice penale italiano chi agevola l’esecuzione di un suicidio è infatti punibile con una pena che può andare fino a 12 anni di reclusione.
Durante la conferenza stampa i Radicali, come riporta l’Ansa, hanno inoltre annunciato che pagheranno il viaggio in Svizzera ad altri malati terminali attraverso una nuova associazione “Sos eutanasia” che raccoglierà fondi per questo scopo. La 59enne residente a Borgomanero, secondo la ricostruzione di Marco Cappato, quindi è stata la prima persona aiutata economicamente ed “accompagnata” nel complesso iter per ottenere l’eutanasia, avvenuta lo scorso martedì, quattro giorni prima dunque che la notizia diventasse di dominio pubblico. “Lo riveliamo oggi seguendo le volontà da lei indicate in merito ai tempi per rendere pubblico l'evento” ha detto Cappato.
l.pa.