Divieto di pubblicità e orari e distanze limitate: così la Regione combatte la ludopatia

Divieto di pubblicità e orari e distanze limitate: così la Regione combatte la ludopatia
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E’ stata scelta Novara come prima città del Piemonte dove illustrare i dettagli della nuova legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Proprio a Novara una società, la Oxford, ha presentato ricorso al Tar, contestando le limitazioni orarie imposte alle macchinette mangiasoldi da un’ordinanza emessa dalla Giunta Ballarè alcuni mesi fa. Un’ordinanza che andava proprio nella direzione delle normative presenti nel pacchetto emesso dalla Regione, per far fronte a una piaga che segnala una crescita dei malati di ludopatia, con pazienti anche giovanissimi.Tra le azioni, limitazioni degli orari, divieto di pubblicità e distanza da luoghi “sensibili” (ospedali, scuole, oratori, stazioni, centri di aggregazione giovanile, luoghi di culto, ecc). E’ vietata la collocazione di apparecchi da gioco a una distanza da luoghi sensibili non inferiore ai 300 metri per i Comuni con popolazione sino a 5mila abitanti e non inferiore ai 500 metri per quelli con popolazione superiore. Il tempo per mettersi in regola: dai 18 mesi ai 3 anni. E poi interventi a difesa dei giovanissimi, per sensibilizzare sul problema. In programma anche un piano triennale integrato con una serie di azioni precise di contrasto.mo.c.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di giovedì 7 luglio

E’ stata scelta Novara come prima città del Piemonte dove illustrare i dettagli della nuova legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Proprio a Novara una società, la Oxford, ha presentato ricorso al Tar, contestando le limitazioni orarie imposte alle macchinette mangiasoldi da un’ordinanza emessa dalla Giunta Ballarè alcuni mesi fa. Un’ordinanza che andava proprio nella direzione delle normative presenti nel pacchetto emesso dalla Regione, per far fronte a una piaga che segnala una crescita dei malati di ludopatia, con pazienti anche giovanissimi.Tra le azioni, limitazioni degli orari, divieto di pubblicità e distanza da luoghi “sensibili” (ospedali, scuole, oratori, stazioni, centri di aggregazione giovanile, luoghi di culto, ecc). E’ vietata la collocazione di apparecchi da gioco a una distanza da luoghi sensibili non inferiore ai 300 metri per i Comuni con popolazione sino a 5mila abitanti e non inferiore ai 500 metri per quelli con popolazione superiore. Il tempo per mettersi in regola: dai 18 mesi ai 3 anni. E poi interventi a difesa dei giovanissimi, per sensibilizzare sul problema. In programma anche un piano triennale integrato con una serie di azioni precise di contrasto.mo.c.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di giovedì 7 luglio