Il caso

Deposita 100 euro e il bancomat di Arona "se li mangia"

La denuncia dopo il lungo iter per riavere indietro il denaro

Deposita 100 euro e il bancomat di Arona "se li mangia"
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Deposita 100 euro al bancomat di corso Repubblica ad Arona e la macchina "se li mangia". Denunciato l'episodio ai carabinieri.

Deposita 100 euro e non li rivede più

Si è conclusa con una denuncia formale ai carabinieri la vicenda della donna aronese che lo scorso 24 novembre ha depositato 100 euro al Bancomat di Banca Intesa di corso Repubblica. "Erano le 10.20 circa - racconta la donna - quando mi sono recata alla filiale della banca per depositare allo sportello la somma di 100 euro suddivisi in due biglietti da 50. Nel compiere l’operazione però, lo sportello si è inceppato e si è chiuso il cassetto, consegnandomi indietro la tessera del bancomat, ma senza rilasciare alcuno scontrino che certificasse l’accredito dei 100 euro. Sulla schermata dello sportello è invece uscita una scritta che comunicava che i soldi sarebbero stati trattenuti dalla centrale di quell’Atm per via di un malfunzionamento".

La denuncia ai carabinieri

A quel punto sarebbe iniziata una lunga serie di contatti con il personale della banca per segnalare la vicenda. "Tornando il giorno seguente alla banca - prosegue la donna - ho parlato con un impiegato che mi ha fatto compilare un prestampato di mancato accredito banconote. Il 13 dicembre ho quindi parlato dopo svariati tentativi, con il direttore, della filiale, che mi ha riferito che non vi era stato alcun mancato accredito di banconote. Presumo di essere stata vittima di furto, dal momento che presumibilmente alla prima apertura dello sportello alcuni ignoti si sono appropriati dei contanti che avevo versato. Fortunatamente c’erano anche dei testimoni che possono confermare quanto accaduto, ma mi è stato detto che invece le telecamere di sorveglianza dell’istituto cancellano periodicamente le immagini e quindi non era possibile risalire alle prove di ciò che mi è capitato. Ho deciso di denunciare e di rendere pubblica la mia storia anche perché magari altri cittadini sono rimasti vittime della stessa situazione".

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