Delitto Fanella, 20 anni anche all’ossolano Ceniti

NOVARA - Condannato a 20 anni, come richiesto dall’accusa, Giovanni Battista Ceniti. Così ha sentenziato oggi il gup romano, al termine del processo con rito abbreviato. L’ossolano era accusato dell’omicidio (e del tentato sequestro) di Silvio Fanella, il broker ritenuto il “cassiere” dell'affarista Gennaro Mokbel. Fanella fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco al petto il 3 luglio 2014 nella sua abitazione nella zona della Camilluccia a Roma; l'omicidio, secondo l'accusa, sarebbe stato commesso da un commando di finti finanzieri che tentò di sequestrarlo. Per la vicenda sono sotto processo ordinario in Corte d’Assise Manlio Denaro (presunto mandante), Gabriele Donnini e Italo Carlo Casoli. Ed erano già stati condannati a 20 anni, sempre in abbreviato, Egidio Giuliani e Giuseppe Larosa. Secondo l’accusa, gli assassini avrebbero tentato di entrare nell’appartamento di Fanella spacciandosi per finanzieri. Obiettivo? Rapire Fanella e convincerlo a rivelare il nascondiglio nel quale erano stati occultati denaro e gioielli (rinvenuti il giorno dopo l’omicidio in una casale nella provincia di Frosinone), frutto della megatruffa per la quale lo stesso Fanella era stato condannato in primo grado assieme a Gennaro Mokbel. Ma qualcosa in quel blitz andò storto, ci fu una colluttazione e partirono 2 colpi, uno dei quali aveva colpito Ceniti al gluteo (l’ossolano fu poi abbandonato dai complici nell’androne del palazzo), mentre l’altro raggiunse Fanella, morto praticamente sul colpo. Indagini della Polizia, sull’asse Novara-Roma, che portarono a diversi arresti e appunto ai tre distinti processi, a secondo del rito e delle posizioni.
p.v.
leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di giovedì 18 febbraio
NOVARA - Condannato a 20 anni, come richiesto dall’accusa, Giovanni Battista Ceniti. Così ha sentenziato oggi il gup romano, al termine del processo con rito abbreviato. L’ossolano era accusato dell’omicidio (e del tentato sequestro) di Silvio Fanella, il broker ritenuto il “cassiere” dell'affarista Gennaro Mokbel. Fanella fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco al petto il 3 luglio 2014 nella sua abitazione nella zona della Camilluccia a Roma; l'omicidio, secondo l'accusa, sarebbe stato commesso da un commando di finti finanzieri che tentò di sequestrarlo. Per la vicenda sono sotto processo ordinario in Corte d’Assise Manlio Denaro (presunto mandante), Gabriele Donnini e Italo Carlo Casoli. Ed erano già stati condannati a 20 anni, sempre in abbreviato, Egidio Giuliani e Giuseppe Larosa. Secondo l’accusa, gli assassini avrebbero tentato di entrare nell’appartamento di Fanella spacciandosi per finanzieri. Obiettivo? Rapire Fanella e convincerlo a rivelare il nascondiglio nel quale erano stati occultati denaro e gioielli (rinvenuti il giorno dopo l’omicidio in una casale nella provincia di Frosinone), frutto della megatruffa per la quale lo stesso Fanella era stato condannato in primo grado assieme a Gennaro Mokbel. Ma qualcosa in quel blitz andò storto, ci fu una colluttazione e partirono 2 colpi, uno dei quali aveva colpito Ceniti al gluteo (l’ossolano fu poi abbandonato dai complici nell’androne del palazzo), mentre l’altro raggiunse Fanella, morto praticamente sul colpo. Indagini della Polizia, sull’asse Novara-Roma, che portarono a diversi arresti e appunto ai tre distinti processi, a secondo del rito e delle posizioni.
p.v.
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