Daniel morì sotto a un macchinario: il titolare della sua azienda patteggia
Prosegue il processo per la morte sul lavoro del giovane divignanese

Daniel morì in un tragico incidente sul lavoro a Borgomanero: per gli esperti alla Margarini non c'era sicurezza.
Daniel morì tragicamente nel 2014
Era il primo settembre del 2014 quando all’interno della Tranceria Margarini, azienda di Borgomanero di via Resega, si verificò un tragico incidente. Daniel Indovino, operaio di 27 anni da qualche tempo residente a Divignano era rientrato proprio quel giorno dalle ferie estive. Morì schiacciato da un macchinario che, pare mentre lui stava effettuando lavori di pulizia, si era messo improvvisamente in moto.
Un incidente causato da condizioni di lavoro insicure
Da quanto ricostruito pare che il giovane dipendente fosse intento a pulire una pressa quando, per una tragica fatalità, il macchinario si mise in moto schiacciandolo. Lo colpì prima alla testa e poi alle spalle. A nulla valsero i disperati tentativi dei colleghi; a nulla i tempestivi soccorsi dell’equipe di un’ambulanza medicalizzata arrivata in fabbrica nel giro di pochi istanti. Troppo gravi le ferite riportate dal giovane operaio: per lui non ci fu nulla da fare. Sul posto, oltre ai carabinieri, arrivarono anche i tecnici del servizio Spresal dell’Asl che avviarono le indagini per chiarire la dinamica dell’infortunio mortale. "La situazione della sicurezza - dissero da subito da Spresal - all'interno dell'azienda non era ottimale". Sulla scorta di quei rilievi la Procura arrivò ad attribuire la responsabilità dell’accaduto all’allora datore di lavoro del giovane, G. B., borgomanerese 72enne.
Il processo e la scelta di patteggiare
La pressa, come altri macchinari presenti all’interno dello stabile di via Resiga, furono messi sotto sequestro. Con l’accusa di omicidio colposo, l’uomo, assistito dall’avvocato Mauro Nicolazzi, è comparso davanti al gup e ha scelto di patteggiare la pena di otto mesi (con la sospensione condizionale). I familiari del giovane, assistiti dall’avvocato Daniela Fontaneto, già risarciti del danno prima dell’avvio del processo, non si sono costituiti parte civile.