Dal peperoncino un composto per alleviare il dolore

La scoperta di Tracey Pirali dell'Upo e del suo team.

Dal peperoncino un composto per alleviare il dolore
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Dal peperoncino un composto per alleviare il dolore. La scoperta di Tracey Pirali dell'Università del Piemonte Orientale e del suo team.

Dal peperoncino un composto per alleviare il dolore

Un composto derivato dal peperoncino in grado di alleviare il dolore. E' l'ultima scoperta della professoressa Tracey Pirali (nella foto), docente di Chimica farmaceutica dell'Università del Piemonte orientale e del suo team. Il lavoro è stato dapprima pubblicato sul Journal of Medicinal Chemistry e pochi giorni fa ripreso dalla prestigiosa rivista “C&EN”, testata ufficiale della Società Chimica Americana.

La scoperta di Tracey Pirali dell'Upo e del suo team

La ricerca è stata condotta da un team italo-spagnolo, coordinato dalla professoressa Pirali e dalla professoressa Asia Fernández-Carvajal, dell’Università “Miguel Hernández” di Alicante (Spagna). La scoperta riguarda un composto derivato dalla capsaicina in grado di alleviare il prurito e l’infiammazione della pelle senza effetti collaterali, distruggendosi dopo aver agito.

Derivato dalla capsaicina

peperoncinoLa capsaicina è un composto che, oltre a rendere piccante il peperoncino, allevia il dolore in determinate patologie ed è infatti alla base di alcuni farmaci specifici. Tuttavia i suoi effetti collaterali sono tutt’altro che trascurabili e includono forti sensazioni di bruciore. I ricercatori hanno creato in laboratorio una capsaicina modificata, che gli enzimi cutanei riescono a “disattivare” entro poche ore, e che non mostra gli effetti collaterali tipici della capsaicina e di altri farmaci con meccanismo d’azione simile, inclusi pericolosi rialzi febbrili.

Fondamentale il contributo del dottor Silvio Aprile

«Lo sviluppo di un farmaco è un iter lungo e complesso che richiede expertise di varia natura, e il nostro Dipartimento è il luogo ideale dove ritrovare questa sinergia di competenze – spiega la professoressa Pirali –. In questo progetto, ad esempio, è stato fondamentale il contributo del dott. Silvio Aprile, che ha studiato il metabolismo delle molecole da noi sintetizzate, dimostrando il loro carattere di soft drugs».

Un’azienda spagnola sta ora conducendo lo studio preclinico

«Questo progetto è iniziato durante la mia tesi di laurea e – aggiunge la dott.ssa Marta Serafini, dottoranda del DSF – sarebbe un sogno che si realizza poter vedere una molecola nata nei nostri laboratori arrivare un giorno in farmacia». L’importante ricerca è al momento coperta da brevetto, sia nel campo cosmetico sia nel campo farmaceutico, grazie all’interesse di un’azienda spagnola che sta ora conducendo lo studio preclinico.

v.s.

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