Controllo della Giacomini, altro round a favore di Andrea

Controllo della Giacomini,  altro round a favore di Andrea
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NOVARA 2 MAGGIO Controllo della Giacomini spa: Corrado, Elena e Valentina (e il collaboratore Francesco Lino) condannati dal Tribunale di Messina a 2 anni per istigazione alla corruzione (di un medico che aveva curato Alberto all’ospedale di Taormina, dove era stato ricoverato). Andrea, parte civile, risarcito con 50.000 euro di provvisionale. «Si tratta dell'ennesimo riconoscimento della fondatezza di quanto denunciato da Andrea, un risultato processuale che tiene alta la memoria di Alberto (il fondatore dell’azienda, ora defunto ndr) che ha sempre lavorato solo per il bene della Giacomini»: così l’avvocato Fabio Giarda, che assiste appunto Andrea. Di rimando l’avvocato Salvatore Scuto, difensore di Corrado ed Elena: «Sentenza sorprendente, che verrà ribaltata in Appello, cui di certo ricorreremo, anche se ovviamente prima leggeremo, per così dire con curiosità, le motivazioni. Corruzione? Impossibile: il medico in quel momento e in quel contesto non era un pubblico ufficiale». 
Il punto sullo scontro per il controllo dell’azienda cusiana (il fondatore Alberto e il figlio Andrea estromessi dagli altri figli Elena, Corrado e dalla figlia di quest’ultimo, Valentina) sull’asse Milano-Messina.

p.v.

leggi il servizio sul Corriere di Novara di martedì 3 maggio

NOVARA 2 MAGGIO Controllo della Giacomini spa: Corrado, Elena e Valentina (e il collaboratore Francesco Lino) condannati dal Tribunale di Messina a 2 anni per istigazione alla corruzione (di un medico che aveva curato Alberto all’ospedale di Taormina, dove era stato ricoverato). Andrea, parte civile, risarcito con 50.000 euro di provvisionale. «Si tratta dell'ennesimo riconoscimento della fondatezza di quanto denunciato da Andrea, un risultato processuale che tiene alta la memoria di Alberto (il fondatore dell’azienda, ora defunto ndr) che ha sempre lavorato solo per il bene della Giacomini»: così l’avvocato Fabio Giarda, che assiste appunto Andrea. Di rimando l’avvocato Salvatore Scuto, difensore di Corrado ed Elena: «Sentenza sorprendente, che verrà ribaltata in Appello, cui di certo ricorreremo, anche se ovviamente prima leggeremo, per così dire con curiosità, le motivazioni. Corruzione? Impossibile: il medico in quel momento e in quel contesto non era un pubblico ufficiale». 
Il punto sullo scontro per il controllo dell’azienda cusiana (il fondatore Alberto e il figlio Andrea estromessi dagli altri figli Elena, Corrado e dalla figlia di quest’ultimo, Valentina) sull’asse Milano-Messina.

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