«Confidiamo che i proprietari intervengano»
CERANO - Non ha destato particolare stupore (in quanto non si tratta della prima volta che si verifica un fatto del genere) che l’ex-discoteca “La Marsina”, collocata sulla strada provinciale che collega Cerano con la provincia di Pavia, da anni in stato di abbandono, sia stata teatro, nella notte tra il 18 e il 19 aprile, di un’insolita festa di compleanno.
Proprio domenica mattina il servizio “112” dei Carabinieri aveva infatti ricevuto da parte di alcuni cittadini di passaggio la segnalazione di una sorta di assembramento di auto davanti all’ex-locale.
Inizialmente si temeva si trattasse di un tristemente noto “rave party”, del quale alcune cascine ceranesi abbandonate e, con tutta probabilità, anche la stessa “Marsina”, sono state teatro in passato.
Le verifiche delle forze dell’ordine (insieme con i militari, guidati dal maggiore della Compagnia Silvio Mele, sono intervenuti anche gli agenti del Comando unificato di Polizia municipale) hanno in realtà constato la presenza di una trentina di giovani (alcuni dei quali ancora non pienamente “padroni di sé”), quasi tutti provenienti dal Milanese e dal Varesotto, che si erano dati appuntamento la sera precedente per festeggiare il compleanno di due ragazze. Una festa che, se da un lato risultava molto ben organizzata (con tanto di generatori, luci, impianti audio e casse per la musica), dall’altro si è svolta all’interno di un luogo che, dentro e fuori la struttura, il tempo e l’inciviltà hanno trasformato in un’enorme discarica (dove addirittura a volte vengono anche abbandonate e incendiate auto che, spesso, risultano rubate).
I presenti erano stati identificati e quindi rispediti a casa loro, senza una denuncia per alcun rilievo penalmente rilevante riscontrato dalle forze dell’ordine o per una violazione della proprietà, in quanto a spiccarne eventualmente una avrebbe dovuto essere, appunto, il proprietario dell’area in questione, «appartenente – come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Massimo Fusetto – a una società lombarda, che risulta tuttora in attività, ma che però, da anni, come risulta evidente, non sembra minimamente interessata a un recupero o anche solo ad autotutelarsi rispetto ai danni che vengono arrecati alle strutture. Lo stato di degrado è del resto sotto l’occhio di tutti: più volte il Comune, anche recentemente, ha dovuto intervenire per provvedere a ripulire l’area da materiale pericoloso per l’ambiente».
Sulle pagine del “Corriere di Novara”, proprio nel mese di febbraio, erano state pubblicate alcune foto che testimoniavano la presenza, fuori e dentro l’ex-discoteca, di carcasse di automobili, slot-machine aperte e “ripulite” del contenuto, montagne di rifiuti tra plastica, materiali edili di risulta, vecchi mobili (alcuni dei quali forse sottratti dall’interno dell’ex-discoteca), sedili di automobili, sacchi neri pieni di immondizia, materassi, cumuli di copertoni e anche numerose lastre in eternit.
«Possiamo solo confidare nel fatto che i proprietari intervengano o che qualche altro privato acquisisca l’area per recuperarla. Da parte dell’Amministrazione e delle forze dell’ordine – ha commentato a conclusione l’assessore alla Sicurezza – data la situazione, il livello di attenzione è sempre alto».
Lalla Negri
CERANO - Non ha destato particolare stupore (in quanto non si tratta della prima volta che si verifica un fatto del genere) che l’ex-discoteca “La Marsina”, collocata sulla strada provinciale che collega Cerano con la provincia di Pavia, da anni in stato di abbandono, sia stata teatro, nella notte tra il 18 e il 19 aprile, di un’insolita festa di compleanno.
Proprio domenica mattina il servizio “112” dei Carabinieri aveva infatti ricevuto da parte di alcuni cittadini di passaggio la segnalazione di una sorta di assembramento di auto davanti all’ex-locale.
Inizialmente si temeva si trattasse di un tristemente noto “rave party”, del quale alcune cascine ceranesi abbandonate e, con tutta probabilità, anche la stessa “Marsina”, sono state teatro in passato.
Le verifiche delle forze dell’ordine (insieme con i militari, guidati dal maggiore della Compagnia Silvio Mele, sono intervenuti anche gli agenti del Comando unificato di Polizia municipale) hanno in realtà constato la presenza di una trentina di giovani (alcuni dei quali ancora non pienamente “padroni di sé”), quasi tutti provenienti dal Milanese e dal Varesotto, che si erano dati appuntamento la sera precedente per festeggiare il compleanno di due ragazze. Una festa che, se da un lato risultava molto ben organizzata (con tanto di generatori, luci, impianti audio e casse per la musica), dall’altro si è svolta all’interno di un luogo che, dentro e fuori la struttura, il tempo e l’inciviltà hanno trasformato in un’enorme discarica (dove addirittura a volte vengono anche abbandonate e incendiate auto che, spesso, risultano rubate).
I presenti erano stati identificati e quindi rispediti a casa loro, senza una denuncia per alcun rilievo penalmente rilevante riscontrato dalle forze dell’ordine o per una violazione della proprietà, in quanto a spiccarne eventualmente una avrebbe dovuto essere, appunto, il proprietario dell’area in questione, «appartenente – come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Massimo Fusetto – a una società lombarda, che risulta tuttora in attività, ma che però, da anni, come risulta evidente, non sembra minimamente interessata a un recupero o anche solo ad autotutelarsi rispetto ai danni che vengono arrecati alle strutture. Lo stato di degrado è del resto sotto l’occhio di tutti: più volte il Comune, anche recentemente, ha dovuto intervenire per provvedere a ripulire l’area da materiale pericoloso per l’ambiente».
Sulle pagine del “Corriere di Novara”, proprio nel mese di febbraio, erano state pubblicate alcune foto che testimoniavano la presenza, fuori e dentro l’ex-discoteca, di carcasse di automobili, slot-machine aperte e “ripulite” del contenuto, montagne di rifiuti tra plastica, materiali edili di risulta, vecchi mobili (alcuni dei quali forse sottratti dall’interno dell’ex-discoteca), sedili di automobili, sacchi neri pieni di immondizia, materassi, cumuli di copertoni e anche numerose lastre in eternit.
«Possiamo solo confidare nel fatto che i proprietari intervengano o che qualche altro privato acquisisca l’area per recuperarla. Da parte dell’Amministrazione e delle forze dell’ordine – ha commentato a conclusione l’assessore alla Sicurezza – data la situazione, il livello di attenzione è sempre alto».
Lalla Negri