Castelletto piange Anna della latteria: se ne va a 68 anni

Lutto per la titolare del bar di fronte al municipio

Castelletto piange Anna della latteria: se ne va a 68 anni
Pubblicato:

Castelletto piange per un vero e proprio simbolo di tutto il paese: Anna della latteria se ne va a 68 anni.

Castelletto piange per un lutto inaspettato

E' un grandissimo dispiacere il desiderio dominante tra i castellettesi in seguito alla notizia della scomparsa di Anna Viezzoli. La donna infatti è scomparsa a soli 68 anni e a distanza di circa un anno dal raggiungimento dell'agognata pensione. Per circa 40 anni, senza sosta, e lavorando in modo infaticabile, ha gestito il bar della Latteria, di fianco al municipio. Originaria dell’Istria, a Castelletto aveva trovato la sua casa e da qui non si era mai più spostata. A piangere per la sua scomparsa insieme al marito Giancarlo, al figlio Omar e al nipotino Alessandro, è un intero paese che aveva imparato a riconoscerla come un’istituzione, una presenza silenziosa, ma fondamentale nella vita del centro storico.

Un fiume di ricordi per un vero e proprio simbolo del paese

Sono in tanti ora a ricordare la storica barista, conosciuta in tutta Castelletto per la sua semplicità e per il suo carattere schietto e sincero. "Anna era una donna instancabile - racconta un’amica - ricordo che apriva il bar la mattina alle 6 e non lo chiudeva prima delle 19.30. Qualche tempo fa ha iniziato a uscire con il nostro gruppo di amiche alla domenica sera e da allora non ci siamo mai separate. Abbiamo continuato a sentirci anche quando purtroppo si è ammalata. Se n’è andata all’improvviso, a distanza di pochissimi mesi dal raggiungimento della pensione. Al di là dell’impressione che poteva dare di essere una persona burbera o magari brusca, Anna era una donna onesta, sincera e leale".

Un anno fa la cerimonia di premiazione ufficiale in Comune

Come riconoscimento per la sua lunghissima carriera in un luogo simbolo del centro storico, il Comune le consegnò l'anno scorso una targa. "Ricordo che doveva essere una sorpresa - dice il vicesindaco Massimo Stilo - e nonostante questo sapevamo che lei non avrebbe voluto salire in municipio, perché era una persona con una discrezione e un’umiltà incredibili. E invece ricordo che quella fu probabilmente l’unica volta in cui la vidi sorridere con quella felicità che la portò addirittura a piangere di commozione. A nome dell’Amministrazione non posso che esprimere la nostra riconoscenza per questo pezzo di storia castellettese che se ne va una volta per tutte. Lei era come l’oste dei Promessi Sposi: vedeva ciò che accadeva, ma non commentava mai, aveva un senso civico e una riservatezza davvero unici".

Seguici sui nostri canali