Caso Zion Shop e i cellulari mai consegnati: 50 parti civili

NOVARA, Prima udienza, in Tribunale a Novara, per un caso che ha fatto molto discutere in città, ossia la vicenda dello Zion Smart Shop di viale Volta. Un’attività che, tra i primi mesi del 2015 e l’aprile successivo (quando il negozio chiuse), fu al centro di un caso eclatante e davvero senza precedenti a Novara. Una storia che è arrivata a coinvolgere anche altre parti d’Italia, visto che il negozio, che si occupava di vendita di cellulari e pc, grazie all’utilizzo dell’e-commerce e del web, era riuscito in poco tempo (aveva aperto a fine 2014) a raccogliere migliaia di clienti. Per il titolare del negozio, Davinio Zanetti di 33 anni, l’altro giorno la citazione diretta a giudizio. L’accusa contestata dalla Procura (a occuparsi dell’inchiesta è il pm Marco Grandolfo, cui sono giunte le denunce da tutta Italia) è quella di truffa. L’uomo, in qualità di titolare dell’omonima ditta individuale di commercio elettronico di materiale informatico ed elettronico, «con artifizi e raggiri – si legge nel decreto di citazione a giudizio - consistiti nell’effettuare numerosissime vendite sottocosto, inducendo in errore gli acquirenti circa la convenienza dei prezzi rispetto a quelli del mercato, determinandoli ad accettare il pagamento immediato della merce a fronte della promessa di consegna successiva e, infine, non adempiendo ai propri obblighi di consegna agli acquirenti, si procurava ingiusti profitti con pari danno dei contraenti».Sono state oltre 400 le vittime: novaresi, ma anche da province di tutta Italia. L'altro giorno una cinquantina, tutti coloro che si erano rivolti all’Uci, l’Unione consumatori italiani, si sono costituiti parte civile per chiedere i danni con gli avvocati Antonio Costa Barbè e Alessandra Possis. Si torna in aula il prossimo 7 novembre. Monica CurinoPer saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola
NOVARA, Prima udienza, in Tribunale a Novara, per un caso che ha fatto molto discutere in città, ossia la vicenda dello Zion Smart Shop di viale Volta. Un’attività che, tra i primi mesi del 2015 e l’aprile successivo (quando il negozio chiuse), fu al centro di un caso eclatante e davvero senza precedenti a Novara. Una storia che è arrivata a coinvolgere anche altre parti d’Italia, visto che il negozio, che si occupava di vendita di cellulari e pc, grazie all’utilizzo dell’e-commerce e del web, era riuscito in poco tempo (aveva aperto a fine 2014) a raccogliere migliaia di clienti. Per il titolare del negozio, Davinio Zanetti di 33 anni, l’altro giorno la citazione diretta a giudizio. L’accusa contestata dalla Procura (a occuparsi dell’inchiesta è il pm Marco Grandolfo, cui sono giunte le denunce da tutta Italia) è quella di truffa. L’uomo, in qualità di titolare dell’omonima ditta individuale di commercio elettronico di materiale informatico ed elettronico, «con artifizi e raggiri – si legge nel decreto di citazione a giudizio - consistiti nell’effettuare numerosissime vendite sottocosto, inducendo in errore gli acquirenti circa la convenienza dei prezzi rispetto a quelli del mercato, determinandoli ad accettare il pagamento immediato della merce a fronte della promessa di consegna successiva e, infine, non adempiendo ai propri obblighi di consegna agli acquirenti, si procurava ingiusti profitti con pari danno dei contraenti».Sono state oltre 400 le vittime: novaresi, ma anche da province di tutta Italia. L'altro giorno una cinquantina, tutti coloro che si erano rivolti all’Uci, l’Unione consumatori italiani, si sono costituiti parte civile per chiedere i danni con gli avvocati Antonio Costa Barbè e Alessandra Possis. Si torna in aula il prossimo 7 novembre. Monica CurinoPer saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola