Caso Giordano: il processo rischia di ripartire da capo

Caso Giordano: il processo rischia di ripartire da capo
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NOVARA, Udienza durata pochi minuti, ieri mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo al caso Giordano, la maxi inchiesta che vede il coinvolgimento dell’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale alle Attività produttive Massimo Giordano e di altri 18 imputati. Due giudici che compongono attualmente il Collegio, che ha seguito il processo sinora, si trasferiscono ad altri uffici e quindi, nelle prossime settimane, ci sarà un nuovo collegio, con presidente Fabrizia Pironti di Campagna e due nuovi giudici, che prenderanno il posto di Luca Fidelio e Silvana Pucci.

Ieri così il Collegio non ha potuto far altro che rinviare al 28 novembre, udienza nella quale i difensori, che hanno chiesto tempo per prendere una decisione, dovranno comunicare se prestano consenso all’acquisizione delle prove già assunte in questo anno e mezzo di udienze o meno. Questo in vista del mutamento dei giudici componenti il Collegio. Qualora non ci fosse il consenso per l’acquisizione, il processo riprenderà dall’inizio, pur se, probabilmente, si cercherà di accelerare il tutto con una serie di udienze straordinarie.

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola

NOVARA, Udienza durata pochi minuti, ieri mattina in Tribunale a Novara, al processo relativo al caso Giordano, la maxi inchiesta che vede il coinvolgimento dell’ex sindaco di Novara ed ex assessore regionale alle Attività produttive Massimo Giordano e di altri 18 imputati. Due giudici che compongono attualmente il Collegio, che ha seguito il processo sinora, si trasferiscono ad altri uffici e quindi, nelle prossime settimane, ci sarà un nuovo collegio, con presidente Fabrizia Pironti di Campagna e due nuovi giudici, che prenderanno il posto di Luca Fidelio e Silvana Pucci.

Ieri così il Collegio non ha potuto far altro che rinviare al 28 novembre, udienza nella quale i difensori, che hanno chiesto tempo per prendere una decisione, dovranno comunicare se prestano consenso all’acquisizione delle prove già assunte in questo anno e mezzo di udienze o meno. Questo in vista del mutamento dei giudici componenti il Collegio. Qualora non ci fosse il consenso per l’acquisizione, il processo riprenderà dall’inizio, pur se, probabilmente, si cercherà di accelerare il tutto con una serie di udienze straordinarie.

mo.c.

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