Il nipote di Messina Denaro, Francesco Guttadauro, detenuto al 41 bis nel carcere di Novara, ha visto accogliere dalla Corte di Cassazione il suo ricorso contro un provvedimento del tribunale di sorveglianza di Torino.
Novara: il nipote di Messina Denaro ottiene i cd in cella
La vicenda riguarda la possibilità di avere un lettore CD e supporti musicali in cella, richiesta che era stata respinta dal tribunale.
A maggio, la Cassazione aveva già confermato la permanenza di Guttadauro al 41 bis, per la sua appartenenza a Cosa Nostra e il rischio per l’ordine pubblico. Successivamente, il nipote del noto boss, aveva chiesto di poter ascoltare musica in cella, ma il tribunale di Torino aveva vietato la richiesta.
Il primo reclamo era stato dichiarato “inammissibile” dal presidente del tribunale. Assistito dall’avvocato Maria Teresa Pintus, Guttadauro ha presentato ricorso in Cassazione, che nei giorni scorsi lo ha ritenuto fondato.
La decisione della Cassazione
I giudici della Corte di Cassazione non si sono pronunciati sul diritto a ascoltare musica in regime di carcere duro, ma hanno stabilito che la competenza a decidere sull’ammissibilità di un reclamo spetta all’organo collegiale e non al presidente del tribunale.
Il provvedimento del tribunale è stato quindi annullato senza rinvio.
Il commento dell’avvocato Pintus
Maria Teresa Pintus, legale di Guttadauro e membro del Consiglio direttivo di “Nessuno Tocchi Caino”, intervistato da Massimo Delzoppo sulle pagine del Corriere di Novara, ha spiegato:
«Il provvedimento del tribunale di Torino era stato emesso de plano, senza udienza e senza contraddittorio, come previsto dall’articolo 35 bis dell’ordinamento penitenziario. La sentenza della Cassazione rafforza l’importanza del reclamo giurisdizionale per la tutela dei diritti dei detenuti».