Il sindaco Pacileo: «Stiamo facendo le nostre valutazioni per procedere alla riorganizzazione del comando».
Cameri Fornara si dimette
Il comando di polizia municipale è rimasto senza comandante. Questa è la strana situazione in cui si è trovata la locale stazione dagli ultimi giorni di gennaio. Infatti Marco Fornara ha consegnato le proprie dimissioni nelle mani del primo cittadino la scorsa settimana. «Abbiamo preso atto della sua decisione - ha commentato il sindaco Giuliano Pacileo - e stiamo già facendo le nostre valutazioni per procedere alla riorganizzazione del comando e ricollocare in altro ufficio Fornara che continua ad essere un dipendente comunale ma con altra mansione». «Il vice di Fornara - continua il sindaco - è Marcello Ferè ma non è detto che ci sarà questo avvicendamento ed attualmente non c’è un responsabile. Credo che già nella prossima settimana si avrà una nostra decisione in merito a questa delicata vicenda. Siamo stati concordi sulla decisione di Fornara e a nome di tutta l’amministrazione lo ringrazio per il lavoro svolto in questi anni».
La condanna
La decisione di Fornara è maturata dopo la conferma della condanna in secondo grado per abuso di ufficio e con la condanna all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 8 mesi così come riportato sulle pagine di NovaraOggi del numero del 24 gennaio. La vicenda riguardava la omessa multa (dell’importo compreso tra i 776 ed i 3.111euro) a un uomo trovato alla guida di un veicolo sottoposto a fermo amministrativo. Era appunto il 24 agosto del 2015 quando un camerese era stato fermato su un mezzo che non poteva circolare. Il vigile che lo aveva scoperto in banca dati aveva avvisato il proprio comandante Fornara. Lo stesso comandante che nei giorni successivi avrebbe risposto che il fermo amministrativo non esisteva più, omettendo di infliggere la sanzione. La difesa aveva chiesto l’assoluzione per mancanza di prove e la sentenza sarà impugnata in Cassazione. «Continuo a confidare nella giustizia - aveva detto in quell’occasione Fornara - e chiaramente ricorrerò in Cassazione, speravo che il verdetto fosse già ribaltato in secondo grado ma così non è stato».