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Caffè sospeso: la tradizione sbarca a Castelletto

Da un semplice gesto di generosità è nata una vera e propria catena

Caffè sospeso: la tradizione sbarca a Castelletto
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Caffè sospeso nel bar di Monica e Carlo Lorenzini. Da un semplice gesto è nata una catena di solidarietà.

Caffè sospeso: una tradizione che sbarca anche a Castelletto

Da un semplice gesto spontaneo a volte può nascere una vera e propria catena virtuosa. E’ questo ciò che è accaduto proprio in questi giorni a Monica e Carlo Lorenzini, i titolari del bar Belgio di via Caduti della Libertà, che da pochi giorni stanno sperimentando l’usanza del "caffè sospeso". Una tradizione che al Sud, specialmente nella zona di Napoli, è una consuetudine radicata e largamente praticata, ma che al Nord, e soprattutto nella provincia di Novara, non ha mai preso veramente piede. L’idea alla base di tutto è che chi ne ha la possibilità decida di pagare il caffè a chi invece per vari motivi non può permetterselo. Un semplice gesto di generosità, che però resta totalmente anonimo e non è fatto da chi cerca visibilità per mostrare la propria liberalità, ma al contrario da chi invece dona senza sapere effettivamente a chi andrà quel piccolo grande regalo. Quando qualcuno decide di pagare al bar un "caffè sospeso" infatti, il barista ne prende nota e sa che se al bancone si presenterà qualcuno che, avendone bisogno, chiederà di poter bere un caffè, pur non avendo i soldi per pagare, potrà servire la bevanda e portare così a compimento la catena della generosità.

Tutto è nato quasi per caso

E se quest’usanza è così praticata in Campania, al Nord è arrivata invece quasi per caso. "Un giorno eravamo a servire al bancone - raccontano Monica e Carlo Lorenzini - quando è entrata una signora che ha fatto colazione e mentre pagava ci ha detto che avrebbe lasciato un euro per un caffè sospeso. Noi non ci eravamo mai interessati a questa usanza, ma ci è sembrato da subito un gesto molto carino. Così abbiamo tenuto da parte l’euro e parlando dell’episodio con altri clienti, quel singolo gesto di generosità si è moltiplicato. La voce ha iniziato a spargersi e nel giro di pochi giorni abbiamo raccolto le donazioni per ben sette caffè sospesi, che ogni volta ci preoccupiamo di segnare sull’apposito cartello che abbiamo inserito dietro al bancone. Ci piacerebbe che questa diventasse una pratica comune anche qui da noi e che chi ha davvero bisogno si decidesse a rivolgersi a noi quando ha voglia di un caffè".