Borgomanero in festa per i 90 anni di don Giovanni Galli
All'Opera pia Curti di Borgomanero la visita dell'amministrazione comunale.

Borgomanero ha festeggiato i 90 anni del prevosto emerito don Giovanni Galli all'Opera pia Curti.
Auguri al prevosto emerito don Giovanni Galli
E’ stato con una messa nella cappella della casa di riposo dove è ricoverato da tempo che don Giovanni Galli, ex prevosto della Collegiata di San Bartolomeo, ha celebrato i suoi 90 anni. Nel pomeriggio di domenica 19 maggio, don Giovanni Galli, ora prevosto emerito ha ricevuto la visita dell'assessore ai servizi sociali Franco Cerutti, che gli ha portato i saluti, i ringraziamenti per i suoi 57 anni in città, e un piccolo omaggio da parte dell'amministrazione comunale.
Per l'occasione la messa nella cappella dell'Opera pia Curti
Il sacerdote, per l'occasione, ha concelebrato una messa nella cappella dell'Opera pia Curti con l'attuale prevosto, suo successore, don Piero Cerutti. Don Giovanni è nato a Fenegrò, nella provincia di Como, il 19 maggio 1929. Fu ordinato sacerdote nel 1957, ed è stato coadiutore a Borgomanero sino al 1982: nei primi anni all'oratorio dopo Monsignore Pier Franco Pastore. Dal 1982 al 1987 è stato parroco di Varallo Pombia e dal 1988, sino all'ottobre 2011, tornò a Borgomanero, dove fu prevosto della Collegiata di San Bartolomeo.
Don Galli e la storia del piccolo Bartolomeo
Il suo nome è rimasto legato alla storia della città agognina, oltre che per il servizio parrocchiale, anche per un fatto di cronaca: nel marzo del 1992 nelle campagne di Santa Cristina venne rinvenuto, in un sacco nero dell’immondizia, un neonato senza vita. La madre l’aveva abbandonato subito dopo il parto. Furono avviate subito delle indagini, ma l’identità della donna non venne mai trovata. La notizia suscitò molto scalpore nella popolazione, che decise di adottare il piccolo. Partì una colletta per dare una degna sepoltura e un funerale al piccolo, e fu proprio don Galli a battezzarlo con il nome del santo patrono della città, Bartolomeo. Per tutti divenne il «Piccolo Bartolomeo», e il 20 settembre del 1992 nel cimitero capoluogo della città il piccolo ebbe il suo funerale. Fu apposta anche una targa sulla sua tomba, che lo indica come «dolorante simbolo di ogni vittima innocente della violenza e mancanza di amore».