Assolto preside dell'istituto Cavallini di Lesa
Al centro del processo l'abbattimento di alcune palme

Assolto preside Pierangelo Marcalli: era a processo per alcune piante abbattute dagli studenti dell'istituto Cavallini di Lesa.
Assolto preside: non fu omessa denuncia di reato
Accusato di omessa denuncia di reato, il preside dell'Agrario di Novara Pierangelo Marcalli, 62 anni, è stato «assolto perché il fatto non sussiste», in relazione all'abbattimento di alcune piante avvenuto anni or sono nei confini del parco dell'Istituto Cavallini di Solcio di Lesa, dove ha sede un distaccamento della scuola novarese Bonfantini. La vicenda finita a processo è la stessa per la quale, a novembre 2018, la Corte di Cassazione aveva già condannato in via definitiva il professor Marco Manzoni a 10 mesi di reclusione e al pagamento di 20.680 euro (più 2 mila di cassa ammende) per i lavori abusivi commissionati, come attività didattica, agli studenti del Cavallini.
Una vicenda discussa
Il fatto era nato nel 2013. Intervenuti per le volute di fumo che salivano dal parco dell’Agrario, gli uomini della stazione di Nebbiuno dell’allora Corpo forestale dello Stato (oggi Carabinieri), avevano trovato che in una porzione di giardino interdetta tempo prima dal preside, per ragioni di sicurezza, a seguito di una tromba d'aria del 2009, un gruppo di alunni aveva rimosso quattro palme di alto fusto, sradicato la ceppaia di un grosso castagno e piantato un acero. Quell’attività era stata disposta e coordinata dal professor Manzoni, che era stato denunciato per un reato ambientale e per l’inosservanza del divieto d’accesso a quella zona. In tutti e tre i gradi di giudizio, per la cronaca, Manzoni aveva sostenuto che a suo dire i lavori non necessitavano di autorizzazione perché di ordinaria manutenzione.
Anche la vicepreside ha testimoniato
Sul fatto che l’area fosse vietata, aveva invece sostenuto che la zona in questione non era stata transennata. Ora è arrivata, per la medesima vicenda, l'assoluzione del preside Marcalli, al termine del processo celebrato nei giorni scorsi al tribunale di Novara. L'avvocato dell'imputato, Claudio Bossi, ha dimostrato come il suo cliente avesse all'epoca dei fatti segnalato correttamente quanto accaduto all'autorità giudiziaria. E per sostenere la tesi difensiva, in aula ha testimoniato anche la vice preside.