Arrestato il finto agente dei Servizi segreti

NOVARA Una vicenda davvero incredibile, sviscerata nel più assoluto riserbo investigativo, che ha portato finora a un arresto, da parte dei Carabinieri, per millantato credito ed estorsione ma che potrebbe riservare sviluppi a dir poco clamorosi, e che comunque già ora sta facendo tremare i Palazzi. Quelli che contano.
In manette è finito Corrado Limido, 52enne nato a Gallarate ma residente a Bellinzago. Ora risulta dipendente Sea, prima sembrerebbe collaboratore di società legate ai servizi aeroportuali degli scali milanesi. Insomma, una sorta di agente di commercio. Solo che a quanto pare si presentava come tutt’altro tipo di agente, ovvero un “agente segreto”, spesso del Sisde (i Servizi civili interni, oggi Aisi), in contatto con pezzi grossi non solo dell’Intelligence bensì anche autorità varie ai massimi livelli. Il problema - almeno secondo l’accusa mossagli dalla Procura e fatta propria dal gip, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere - è che non si sarebbe limitato appunto a giocare all’agente segreto (gioco comunque pericoloso…) bensì, millantando come detto crediti altolocati, si sarebbe anche prodigato in vere e proprie estorsioni ai danni soprattutto di imprenditori, paventando problematiche varie, più o meno reali, risolvibili con la sua mediazione (ovviamente retribuita). Un esempio per tutti: avrebbe convinto un imprenditore del settore finanziario, alle prese con questioni (vere o presunte) con la Gdf e con l’Erario, che grazie alla propria mediazione e alle proprie conoscenze avrebbe potuto corrompere pubblici ufficiali per risolvere tutto quanto. Ovvero: niente verifiche fiscali, stop alle indagini… ma serviva qualche decina di migliaia di euro. Tra l’altro in alcuni casi avrebbe prospettato anche indagini che non c’erano affatto, oppure ”pericoli” inesistenti o ingigantiti. Insomma il nostro, grazie al suo inventato ruolo nei “Servizi segreti” e alle sue millantate conoscenze nei “Palazzi”, avrebbe innanzitutto convinto le vittime sul suo “potere”, e poi - addirittura per anni - le avrebbe soggiogate (e prosciugate). Alla fine la cosa è giunta alle orecchie dei Carabinieri del Reparto operativo, che hanno avviato gli accertamenti. Innanzitutto è emerso che Limido non ha e non ha mai avuto alcun ruolo né nei Servizi né in altri apparati dello Stato. Sono scattate intercettazioni, appostamenti, pedinamenti, interrogatori di vittime e testimoni. Ed è emerso il quadro sopra descritto (ovviamente tutto da provare).
Per quanto riguarda gli “amici” altolocati: alcuni risulterebbero del tutto millantati, in altri casi, invece, sembra in effetti che ci fosse almeno una sorta di conoscenza con il nostro. Ebbene, al riguardo presumibile siano in corso gli opportuni approfondimenti per verificarne la natura: incontri casuali, rapporti all’insegna comunque della correttezza oppure una qualche sorta di scambio di favori?
In particolare, a quanto risulta al “Corriere”, si sta valutando la posizione almeno di un alto ufficiale delle Forze dell’ordine già operativo a Novara, e di un funzionario della Stato tuttora in servizio nel capoluogo (entrambi non indagati). Ovviamente, di per sé, conoscere Limido (altrettanto ovviamente innocente fino a eventuale condanna definitiva) non è un reato, diverso il discorso in caso di “favori” o anche solo di conoscenza della sua ”passione segreta”.
Paolo Viviani
leggi il servizio sul Corriere di Novara di sabato 9 luglio
NOVARA Una vicenda davvero incredibile, sviscerata nel più assoluto riserbo investigativo, che ha portato finora a un arresto, da parte dei Carabinieri, per millantato credito ed estorsione ma che potrebbe riservare sviluppi a dir poco clamorosi, e che comunque già ora sta facendo tremare i Palazzi. Quelli che contano.
In manette è finito Corrado Limido, 52enne nato a Gallarate ma residente a Bellinzago. Ora risulta dipendente Sea, prima sembrerebbe collaboratore di società legate ai servizi aeroportuali degli scali milanesi. Insomma, una sorta di agente di commercio. Solo che a quanto pare si presentava come tutt’altro tipo di agente, ovvero un “agente segreto”, spesso del Sisde (i Servizi civili interni, oggi Aisi), in contatto con pezzi grossi non solo dell’Intelligence bensì anche autorità varie ai massimi livelli. Il problema - almeno secondo l’accusa mossagli dalla Procura e fatta propria dal gip, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere - è che non si sarebbe limitato appunto a giocare all’agente segreto (gioco comunque pericoloso…) bensì, millantando come detto crediti altolocati, si sarebbe anche prodigato in vere e proprie estorsioni ai danni soprattutto di imprenditori, paventando problematiche varie, più o meno reali, risolvibili con la sua mediazione (ovviamente retribuita). Un esempio per tutti: avrebbe convinto un imprenditore del settore finanziario, alle prese con questioni (vere o presunte) con la Gdf e con l’Erario, che grazie alla propria mediazione e alle proprie conoscenze avrebbe potuto corrompere pubblici ufficiali per risolvere tutto quanto. Ovvero: niente verifiche fiscali, stop alle indagini… ma serviva qualche decina di migliaia di euro. Tra l’altro in alcuni casi avrebbe prospettato anche indagini che non c’erano affatto, oppure ”pericoli” inesistenti o ingigantiti. Insomma il nostro, grazie al suo inventato ruolo nei “Servizi segreti” e alle sue millantate conoscenze nei “Palazzi”, avrebbe innanzitutto convinto le vittime sul suo “potere”, e poi - addirittura per anni - le avrebbe soggiogate (e prosciugate). Alla fine la cosa è giunta alle orecchie dei Carabinieri del Reparto operativo, che hanno avviato gli accertamenti. Innanzitutto è emerso che Limido non ha e non ha mai avuto alcun ruolo né nei Servizi né in altri apparati dello Stato. Sono scattate intercettazioni, appostamenti, pedinamenti, interrogatori di vittime e testimoni. Ed è emerso il quadro sopra descritto (ovviamente tutto da provare).
Per quanto riguarda gli “amici” altolocati: alcuni risulterebbero del tutto millantati, in altri casi, invece, sembra in effetti che ci fosse almeno una sorta di conoscenza con il nostro. Ebbene, al riguardo presumibile siano in corso gli opportuni approfondimenti per verificarne la natura: incontri casuali, rapporti all’insegna comunque della correttezza oppure una qualche sorta di scambio di favori?
In particolare, a quanto risulta al “Corriere”, si sta valutando la posizione almeno di un alto ufficiale delle Forze dell’ordine già operativo a Novara, e di un funzionario della Stato tuttora in servizio nel capoluogo (entrambi non indagati). Ovviamente, di per sé, conoscere Limido (altrettanto ovviamente innocente fino a eventuale condanna definitiva) non è un reato, diverso il discorso in caso di “favori” o anche solo di conoscenza della sua ”passione segreta”.
Paolo Viviani
leggi il servizio sul Corriere di Novara di sabato 9 luglio