Ancora eternit nel Parco del Ticino a Cerano

CERANO - Eternit nel Parco del Ticino. Dopo la segnalazione di quello abbandonato da diverse settimane nei pressi del ponte sul Naviglio Langosco di via Mulino vecchio, altri ceranesi hanno riferito di questa ricorrente quanto inquietante presenza anche in altri luoghi. Mucchi di lastre sono stati trovati «lungo la strada alzaia che collega via Bagno e via Crosa. Altre – hanno detto alcuni frequentatori del Parco – si possono notare nelle radure boscose tra il territorio di Cerano e quello di Trecate, vicino a San Martino. Oltre a queste ingenti quantità, ci sono poi “mucchietti” un po’ in tutto il Parco del territorio comunale, abbandonati qua e là... Lo scempio ambientale è sotto gli occhi di tutti: purtroppo abbandonare l’eternit e smaltirlo...“naturalmente” è diventato una vera e propria abitudine, quasi normalità. A fronte dei costi di elevatissimi che si devono affrontare per far sì che questo venga trattato secondo quanto previsto dalla normativa, la gente preferisce questa incivile “furbizia”, tra l’altro facilmente “smascherabile” anche con la semplice consultazione del satellite di Google map: questo strumento, infatti, consente di vedere i tetti in eternit e di verificare eventualmente i cambiamenti. Se una copertura viene “modificata”, dovrebbe essere abbastanza semplice verificare se il materiale è stato smaltito correttamente oppure no... A fronte di questi continui abbandoni di lastre sul nostro territorio – propongono i ceranesi e visto che purtroppo il Comune si deve comunque addossare i costi di smaltimento per ripulire le varie aree, c’è da chiedersi se non valga la pena di creare un apposito e normato centro di raccolta per dare alla gente la possibilità di portarvi almeno le piccole quantità».
Il problema evidenziato dai ceranesi «è molto ben presente all’Amministrazione comunale, che ogni anno – ha detto il sindaco Flavio Gatti – si deve sobbarcare spese non previste per ripulire varie zone – e non solo quelle del Parco del Ticino – e bonificare l’ambiente. Come abbiamo più volte detto, si tratta di una questione di comportamenti riprovevoli e di senso di responsabilità, la stessa che si dovrebbe avere per tutto ciò che è di tutti, come ad esempio la “Casa dell’Acqua”, messa fuori uso perché alcune persone non capiscono che, se si mette sotto la bocchetta di distribuzione un contenitore di capacità superiore a quella consentita dall’impianto, si finisce con il danneggiarlo e si causa un danno economico al patrimonio comune e un ulteriore danno in termini di tempi di attesa dovuti per manutenzione e ripristino a tutti coloro che invece, usufruiscono del servizio in maniera corretta. Per quanto riguarda la questione dello smaltimento dell’eternit, una raccolta in discarica non è al momento possibile nemmeno per le piccole quantità entro i dodici metri quadrati: il Consorzio Medio Novarese sta predisponendo un kit da rendere disponibile ai cittadini per il solo isolamento del materiale. Per il trasporto, però, ci si deve comunque rivolgere a ditte specializzate, perché il privato, secondo la normativa vigente sullo smaltimento dell’eternit, non può trasportarlo autonomamente. Si stanno inoltre valutando anche le soluzioni economicamente più convenienti per lo stesso privato in modo che possa far fronte a questa seconda spesa. Detto questo – ha commentato a conclusione Gatti – penso che purtroppo dovremo comunque sempre fare i conti con le abitudini dei “furbi” e degli incivili, sempre troppi nella loro capacità di provocare danni di vario genere rispetto al comportamento delle persone educate e responsabili».
Lalla Negri
CERANO - Eternit nel Parco del Ticino. Dopo la segnalazione di quello abbandonato da diverse settimane nei pressi del ponte sul Naviglio Langosco di via Mulino vecchio, altri ceranesi hanno riferito di questa ricorrente quanto inquietante presenza anche in altri luoghi. Mucchi di lastre sono stati trovati «lungo la strada alzaia che collega via Bagno e via Crosa. Altre – hanno detto alcuni frequentatori del Parco – si possono notare nelle radure boscose tra il territorio di Cerano e quello di Trecate, vicino a San Martino. Oltre a queste ingenti quantità, ci sono poi “mucchietti” un po’ in tutto il Parco del territorio comunale, abbandonati qua e là... Lo scempio ambientale è sotto gli occhi di tutti: purtroppo abbandonare l’eternit e smaltirlo...“naturalmente” è diventato una vera e propria abitudine, quasi normalità. A fronte dei costi di elevatissimi che si devono affrontare per far sì che questo venga trattato secondo quanto previsto dalla normativa, la gente preferisce questa incivile “furbizia”, tra l’altro facilmente “smascherabile” anche con la semplice consultazione del satellite di Google map: questo strumento, infatti, consente di vedere i tetti in eternit e di verificare eventualmente i cambiamenti. Se una copertura viene “modificata”, dovrebbe essere abbastanza semplice verificare se il materiale è stato smaltito correttamente oppure no... A fronte di questi continui abbandoni di lastre sul nostro territorio – propongono i ceranesi e visto che purtroppo il Comune si deve comunque addossare i costi di smaltimento per ripulire le varie aree, c’è da chiedersi se non valga la pena di creare un apposito e normato centro di raccolta per dare alla gente la possibilità di portarvi almeno le piccole quantità».
Il problema evidenziato dai ceranesi «è molto ben presente all’Amministrazione comunale, che ogni anno – ha detto il sindaco Flavio Gatti – si deve sobbarcare spese non previste per ripulire varie zone – e non solo quelle del Parco del Ticino – e bonificare l’ambiente. Come abbiamo più volte detto, si tratta di una questione di comportamenti riprovevoli e di senso di responsabilità, la stessa che si dovrebbe avere per tutto ciò che è di tutti, come ad esempio la “Casa dell’Acqua”, messa fuori uso perché alcune persone non capiscono che, se si mette sotto la bocchetta di distribuzione un contenitore di capacità superiore a quella consentita dall’impianto, si finisce con il danneggiarlo e si causa un danno economico al patrimonio comune e un ulteriore danno in termini di tempi di attesa dovuti per manutenzione e ripristino a tutti coloro che invece, usufruiscono del servizio in maniera corretta. Per quanto riguarda la questione dello smaltimento dell’eternit, una raccolta in discarica non è al momento possibile nemmeno per le piccole quantità entro i dodici metri quadrati: il Consorzio Medio Novarese sta predisponendo un kit da rendere disponibile ai cittadini per il solo isolamento del materiale. Per il trasporto, però, ci si deve comunque rivolgere a ditte specializzate, perché il privato, secondo la normativa vigente sullo smaltimento dell’eternit, non può trasportarlo autonomamente. Si stanno inoltre valutando anche le soluzioni economicamente più convenienti per lo stesso privato in modo che possa far fronte a questa seconda spesa. Detto questo – ha commentato a conclusione Gatti – penso che purtroppo dovremo comunque sempre fare i conti con le abitudini dei “furbi” e degli incivili, sempre troppi nella loro capacità di provocare danni di vario genere rispetto al comportamento delle persone educate e responsabili».
Lalla Negri