Ahmed non sapeva nuotare: il racconto degli amici che hanno tentato di salvarlo
Le parole dei due giovani che erano con lui e lo hanno visto cadere nell’acqua

È stato ritrovato nel tardo pomeriggio di giovedì 24 aprile il corpo senza vita di Ahmed Arslan, il ventenne disperso nelle acque del canale Quintino Sella a Novara.
Ahmed non sapeva nuotare: la tragedia raccontata dagli amici
Il ragazzo, di origine pakistana e residente a Galliate, era scomparso martedì sera dopo essere caduto in acqua mentre passeggiava con due amici nel tratto del canale che attraversa il quartiere di Sant’Agabio, nei pressi di via Molino Canelli.
La passeggiata si è trasformata in tragedia poco prima delle 23: secondo quanto ricostruito dalla questura, Ahmed si era momentaneamente allontanato dai due amici lungo l’alzaia, quando ha perso l’equilibrio ed è finito nel canale.
La scena è stata vista da Amar e Alam, i due ragazzi che erano con lui quella sera: «Lo abbiamo visto cadere in acqua e ci siamo buttati per prenderlo, solo che lui non sapeva nuotare e lo abbiamo visto sparire quasi subito», ha raccontato Amar, ancora sconvolto.
Pochi istanti dopo, una residente della zona, attirata dalle urla, ha chiamato il 112. I soccorsi sono arrivati rapidamente: i Vigili del fuoco, il personale del 118 e la Polizia hanno tratto in salvo i due amici, ancora in acqua. Entrambi sono stati visitati e risultavano in buone condizioni fisiche. Da quel momento, però, per Ahmed non c’è stato più nulla da fare.
Le ricerche, iniziate subito dopo l’allarme, si sono intensificate fin dalle prime ore di mercoledì mattina. I Vigili del fuoco, supportati da sommozzatori giunti da Verbania, Milano e Torino, hanno perlustrato il canale per chilometri, anche con l’ausilio di un elicottero e di telecamere sommerse. Il campo base è stato allestito nei pressi del ponte in via dell’Abbadia, mentre le operazioni si sono estese fino alla zona sud della città, controllando anche le griglie della centrale idroelettrica Farsà alla Bicocca. Il livello delle acque è stato temporaneamente abbassato per facilitare le ricerche.
Stava cercando un nuovo impiego
Ahmed era in Italia da tempo ed era in regola sul territorio nazionale. Fino a poche settimane fa lavorava per un’azienda di logistica, ma il contratto era terminato da circa venti giorni. I suoi amici raccontano che in questi giorni cercava un nuovo impiego, restando comunque legato alla comunità pakistana locale.
La sua scomparsa ha tenuto con il fiato sospeso per oltre 48 ore non solo i familiari e gli amici, ma anche un’intera comunità che ha seguito con apprensione l’evolversi delle ricerche. Quando i sommozzatori hanno trovato il corpo nel tardo pomeriggio di giovedì, per tutti si è chiusa la speranza e si è aperto il dolore.
La Procura ha aperto un fascicolo per accertare tutti i dettagli della dinamica, ma al momento non ci sarebbero elementi che facciano pensare a responsabilità di terzi.