Cronaca

Addio all’ex dirigente della Castellettese Luigi Paracchini

Come dirigente in prima squadra il grande allenatore Dino Cavallazzi, che portò la Castellettese a vincere numerosi trofei

Addio all’ex dirigente della Castellettese Luigi Paracchini

Luigi Paracchini era un punto di riferimento per tutti gli amanti del calcio e dello sport in generale. E ora che non c’è più la famiglia del pallone è un po’ più povera.

Ex dirigente di calcio

Originario di una famiglia castellettese doc, come testimonia il cognome – che è probabilmente il più diffuso in paese – Paracchini avrebbe compiuto 85 anni il prossimo gennaio. Purtroppo la malattia non gli ha consentito di tagliare questo traguardo.
Prima di raggiungere la pensione, ha lavorato da giovanissimo e per un breve periodo alla Barberi e Cerini, sul Sempione, per poi trascorrere la maggior parte della sua carriera lavorativa tra i macchinari della sede castellettese della Imit, prima come operaio e poi come capo attrezzista. Paracchini si dedicò anche a qualche consulenza di settore dopo la pensione.
Ma la sua più grande passione è sempre stata il calcio. «Ha iniziato come giocatore – racconta il fratello Sergio – era un “terzinaccio”, come si diceva all’epoca. E’ stato testimone di un calcio che oggi non esiste più. A quei tempi, negli anni Cinquanta, in paese c’erano ancora due squadre che poi si sono fuse in una sola compagine. C’era la sua formazione, la Stella Rossa, e poi la Castellettese, che qualche anno dopo ha assorbito la prima. Lui giocava in coppia con Mario Parachini, detto “Il Russ”, che purtroppo è venuto a mancare da poco. Sicuramente in cielo si saranno ritrovati e si saranno abbracciati».

Ma anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Luigi Paracchini continuò a dedicarsi alla sua grande passione, sebbene in un’altra veste. Come dirigente, affiancò inizialmente in prima squadra il grande allenatore Dino Cavallazzi, che portò la Castellettese a vincere numerosi trofei. «Poi – prosegue il fratello – la sua attività si concentrò maggiormente sul settore giovanile, una branca della società che Luigi arrivò a dirigere e guidare per molti anni. Amava seguire le squadre dei ragazzi e ha dedicato tantissimi sabati a seguire le formazioni giovanili nei loro campionati. Era un vero e proprio punto di riferimento»