Addio a Bertone, gran signore del teatro

Aveva legato la sua professionalità e le sue competenze anche a Novara e al Teatro Coccia: profondo cordoglio ha destato in città la scomparsa del commendatore Vittorio Bertone, avvenuta lunedì scorso a Torino dove ieri mattina, mercoledì, sono stati celebrati i funerali. Personaggio storico della cultura teatrale e musicale del nostro Paese, Bertone è stato un grande impresario del teatro e della lirica nonché scopritore di tante voci: già consigliere d'amministrazione del Regio di Torino, dal 1980 al 1997 ha ricoperto la carica di presidente degli Amici del Teatro Regio - Associazione di cultura musicale "Maurizio Vico". Fu anche autore di un libro edito dalla Fondazione Teatro Coccia nel 2007, “La musica «ai miei tempi» era altra cosa”. Ha lavorato a lungo al suo fianco il maestro Mauro Trombetta, novarese, direttore d’orchestra e docente, con incarichi prestigiosi alle spalle per la direzione artistica dell’Arena di Verona, del Teatro Bellini di Catania e del Teatro dell’Opera di Roma. «Ho avuto la fortuna di collaborare per tanti anni con Vittorio – esordisce il maestro Trombetta -, ultimo grande impresario lirico e teatrale, uomo di una rettitudine e di una onestà uniche unite a una straordinaria competenza. Veniva dal canto, così aveva cominciato da ragazzino, appassionandosi all’opera lirica: come basso aveva calcato i palchi di tutto il Piemonte. Da cantante era diventato organizzatore teatrale, affermandosi come uno dei più importanti personaggi del panorama dell’opera lirica nella nostra regione e organizzando stagioni di ottimo livello in tutti i teatri, da Asti a Cuneo, da Novara a Vercelli a Torino. Ho lavorato con lui al Regio quando ero impegnato come segretario artistico. Grazie alle sue conoscenze e alla sua competenza vocale ha lanciato tantissimi cantanti che hanno avuto e hanno ancora grande rilievo a livello nazionale e internazionale. Direttori come Rota, Dovico, Carminati. Cantanti come Canepa, Donati, Casolla, Costa e la stessa Dessì, prematuramente scomparsa in questi giorni, che ha mosso i primi passi con lui. Cantanti che ha fatto debuttare e saputo valorizzare e che poi hanno portato la loro arte nei teatri di tutto il mondo. Grazie alla sua competenza e alla sua lungimiranza ha saputo scegliere le voci giuste per l’opera. Doti, queste, che si univano a qualità molto rare come correttezza e onestà. Un grande signore del teatro. Non potrò mai dimenticare il suo modo di approcciarsi agli altri: riservato, elegante, gentile, mai sopra le righe. Una figura unica. Fu per molti anni impresario del Coccia. Lo ricordo, io ragazzino, già al timone del nostro teatro. Portò a Novara grandi nomi come Virginia Zeani, Daniele Barioni… Negli anni della chiusura del Coccia, a causa dei lavori di ristrutturazione, collaborai con lui, occupandomi della direzione artistica, nella organizzazione delle stagioni del Quadriportico. Fu qualcosa di indimenticabile. Ancora altri grandi nomi: Marcello Viotti, Maurizio Barbicini, Giuseppe Di Stefano, Giovanna Casolla. E giovani come la nostra Manuela Custer che ha iniziato con Vittorio. Tutti grandi artisti arrivati a Novara grazie a lui. E come non ricordare gli “Ugonotti” per la riapertura del Coccia nel 1993? Con la morte di Vittorio se n’è andato un grande pezzo di storia del melodramma e dell’opera, non solo del Piemonte».
Eleonora Groppetti
Aveva legato la sua professionalità e le sue competenze anche a Novara e al Teatro Coccia: profondo cordoglio ha destato in città la scomparsa del commendatore Vittorio Bertone, avvenuta lunedì scorso a Torino dove ieri mattina, mercoledì, sono stati celebrati i funerali. Personaggio storico della cultura teatrale e musicale del nostro Paese, Bertone è stato un grande impresario del teatro e della lirica nonché scopritore di tante voci: già consigliere d'amministrazione del Regio di Torino, dal 1980 al 1997 ha ricoperto la carica di presidente degli Amici del Teatro Regio - Associazione di cultura musicale "Maurizio Vico". Fu anche autore di un libro edito dalla Fondazione Teatro Coccia nel 2007, “La musica «ai miei tempi» era altra cosa”. Ha lavorato a lungo al suo fianco il maestro Mauro Trombetta, novarese, direttore d’orchestra e docente, con incarichi prestigiosi alle spalle per la direzione artistica dell’Arena di Verona, del Teatro Bellini di Catania e del Teatro dell’Opera di Roma. «Ho avuto la fortuna di collaborare per tanti anni con Vittorio – esordisce il maestro Trombetta -, ultimo grande impresario lirico e teatrale, uomo di una rettitudine e di una onestà uniche unite a una straordinaria competenza. Veniva dal canto, così aveva cominciato da ragazzino, appassionandosi all’opera lirica: come basso aveva calcato i palchi di tutto il Piemonte. Da cantante era diventato organizzatore teatrale, affermandosi come uno dei più importanti personaggi del panorama dell’opera lirica nella nostra regione e organizzando stagioni di ottimo livello in tutti i teatri, da Asti a Cuneo, da Novara a Vercelli a Torino. Ho lavorato con lui al Regio quando ero impegnato come segretario artistico. Grazie alle sue conoscenze e alla sua competenza vocale ha lanciato tantissimi cantanti che hanno avuto e hanno ancora grande rilievo a livello nazionale e internazionale. Direttori come Rota, Dovico, Carminati. Cantanti come Canepa, Donati, Casolla, Costa e la stessa Dessì, prematuramente scomparsa in questi giorni, che ha mosso i primi passi con lui. Cantanti che ha fatto debuttare e saputo valorizzare e che poi hanno portato la loro arte nei teatri di tutto il mondo. Grazie alla sua competenza e alla sua lungimiranza ha saputo scegliere le voci giuste per l’opera. Doti, queste, che si univano a qualità molto rare come correttezza e onestà. Un grande signore del teatro. Non potrò mai dimenticare il suo modo di approcciarsi agli altri: riservato, elegante, gentile, mai sopra le righe. Una figura unica. Fu per molti anni impresario del Coccia. Lo ricordo, io ragazzino, già al timone del nostro teatro. Portò a Novara grandi nomi come Virginia Zeani, Daniele Barioni… Negli anni della chiusura del Coccia, a causa dei lavori di ristrutturazione, collaborai con lui, occupandomi della direzione artistica, nella organizzazione delle stagioni del Quadriportico. Fu qualcosa di indimenticabile. Ancora altri grandi nomi: Marcello Viotti, Maurizio Barbicini, Giuseppe Di Stefano, Giovanna Casolla. E giovani come la nostra Manuela Custer che ha iniziato con Vittorio. Tutti grandi artisti arrivati a Novara grazie a lui. E come non ricordare gli “Ugonotti” per la riapertura del Coccia nel 1993? Con la morte di Vittorio se n’è andato un grande pezzo di storia del melodramma e dell’opera, non solo del Piemonte».
Eleonora Groppetti