Accusato di aver abusato delle figlie minori: condannato a 12 anni e mezzo

NOVARA, Condanna a 12 anni e 6 mesi, venerdì pomeriggio in Tribunale a Novara, in un processo a carico di un 54enne marocchino. L’uomo, che risiede nel Borgomanerese, difeso dall’avvocato Maria Lucia Infantino, era alla sbarra con accuse molto pesanti: violenza sessuale su minori e maltrattamenti.
Il processo, avviato la scorsa primavera, si è svolto per intero, vista la delicatezza della vicenda (l’uomo avrebbe abusato di entrambe le figlie minori), a porte chiuse. Una sola la figlia che, con l’avvocato Patrizia Agliata, si è costituita parte civile e che è stata ascoltata alla prima udienza del processo, quando ha riferito una serie di episodi di violenza patiti dal padre. E’ la figlia minore dell’uomo. La ragazza ha tuttora difficoltà a relazionarsi con le persone. Nell’udienza di due settimane fa erano stati ascoltati l’altra figlia (ora sono entrambe maggiorenni) e il marito. La giovane aveva sostenuto di ricordare solo alcuni episodi di toccamenti, ma anteriori all’arrivo in Italia (solo a quando erano in Marocco). Il marito aveva sostenuto invece di non aver visto nulla, se non alcuni maltrattamenti. I fatti, stando all’accusa, sarebbero proseguiti dal 1999 al 2011. Il pm Francesca Celle aveva chiesto 12 anni di reclusione. Il difensore dell’uomo, che preannuncia appello, aveva chiesto l’assoluzione dalla violenza per la contraddittorietà della prova e il minimo della pena per i maltrattamenti.
mo.c.
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NOVARA, Condanna a 12 anni e 6 mesi, venerdì pomeriggio in Tribunale a Novara, in un processo a carico di un 54enne marocchino. L’uomo, che risiede nel Borgomanerese, difeso dall’avvocato Maria Lucia Infantino, era alla sbarra con accuse molto pesanti: violenza sessuale su minori e maltrattamenti.
Il processo, avviato la scorsa primavera, si è svolto per intero, vista la delicatezza della vicenda (l’uomo avrebbe abusato di entrambe le figlie minori), a porte chiuse. Una sola la figlia che, con l’avvocato Patrizia Agliata, si è costituita parte civile e che è stata ascoltata alla prima udienza del processo, quando ha riferito una serie di episodi di violenza patiti dal padre. E’ la figlia minore dell’uomo. La ragazza ha tuttora difficoltà a relazionarsi con le persone. Nell’udienza di due settimane fa erano stati ascoltati l’altra figlia (ora sono entrambe maggiorenni) e il marito. La giovane aveva sostenuto di ricordare solo alcuni episodi di toccamenti, ma anteriori all’arrivo in Italia (solo a quando erano in Marocco). Il marito aveva sostenuto invece di non aver visto nulla, se non alcuni maltrattamenti. I fatti, stando all’accusa, sarebbero proseguiti dal 1999 al 2011. Il pm Francesca Celle aveva chiesto 12 anni di reclusione. Il difensore dell’uomo, che preannuncia appello, aveva chiesto l’assoluzione dalla violenza per la contraddittorietà della prova e il minimo della pena per i maltrattamenti.
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