A processo per rapina e lesioni, fa pervenire all’ex compagna una lettera minatoria con macchie di sangue

NOVARA, Lo scorso 24 settembre, mentre era a casa della madre ristretto al regime dei domiciliari con permesso di lavoro, dopo una visita della compagna e della suocera di 88 anni, sarebbe andato in escandescenze, prendendosela con le due donne e ferendo la più anziana, dopo averla spinta e fatta cadere a terra. Per lei una ferita alla nuca con una prognosi di 30 giorni. Erano così intervenuti i Carabinieri, allertati dai vicini di casa. E l’uomo, un 45enne di Briona, se l’era presa anche con loro, minacciandoli di prenderli a pugni, sferrando alcuni pugni al muro e, a quanto risulta, dicendo anche: “Non mi fate paura”, “Ho già picchiato dei carabinieri e non ho paura di rifarlo”. Il 45enne è finito così nuovamente in carcere e per lui, per questa vicenda, è stato chiesto il processo con rito immediato. La prima udienza martedì in Tribunale a Novara. E’ accusato di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Quel giorno a quanto risulta non volendo che la compagna, una donna di Grignasco, e la madre di lei rientrassero a casa e volendo, forse, usare l’auto della compagna, si era impossessato delle chiavi della vettura. La compagna aveva cercato di opporsi, ma lui l’aveva spinta sul divano, minacciandola di morte. Era quindi intervenuta l’anziana, che lui aveva fatto cadere. Poi l’intervento dei Carabinieri e l’arresto. Lui vorrebbe tornare ai domiciliari, come chiesto dal difensore, l’avvocato Pamela Ranghino. Solo sabato scorso, come riferito in aula dall’ex, ha fatto pervenire alla donna una lettera minatoria, dove diceva che si sarebbe impiccato sotto casa sua appena fuori dal carcere, una lettera con macchie di sangue. Prossima udienza il 27 febbraio.
mo.c.
NOVARA, Lo scorso 24 settembre, mentre era a casa della madre ristretto al regime dei domiciliari con permesso di lavoro, dopo una visita della compagna e della suocera di 88 anni, sarebbe andato in escandescenze, prendendosela con le due donne e ferendo la più anziana, dopo averla spinta e fatta cadere a terra. Per lei una ferita alla nuca con una prognosi di 30 giorni. Erano così intervenuti i Carabinieri, allertati dai vicini di casa. E l’uomo, un 45enne di Briona, se l’era presa anche con loro, minacciandoli di prenderli a pugni, sferrando alcuni pugni al muro e, a quanto risulta, dicendo anche: “Non mi fate paura”, “Ho già picchiato dei carabinieri e non ho paura di rifarlo”. Il 45enne è finito così nuovamente in carcere e per lui, per questa vicenda, è stato chiesto il processo con rito immediato. La prima udienza martedì in Tribunale a Novara. E’ accusato di rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Quel giorno a quanto risulta non volendo che la compagna, una donna di Grignasco, e la madre di lei rientrassero a casa e volendo, forse, usare l’auto della compagna, si era impossessato delle chiavi della vettura. La compagna aveva cercato di opporsi, ma lui l’aveva spinta sul divano, minacciandola di morte. Era quindi intervenuta l’anziana, che lui aveva fatto cadere. Poi l’intervento dei Carabinieri e l’arresto. Lui vorrebbe tornare ai domiciliari, come chiesto dal difensore, l’avvocato Pamela Ranghino. Solo sabato scorso, come riferito in aula dall’ex, ha fatto pervenire alla donna una lettera minatoria, dove diceva che si sarebbe impiccato sotto casa sua appena fuori dal carcere, una lettera con macchie di sangue. Prossima udienza il 27 febbraio.
mo.c.