2 Giugno a Novara: la cerimonia
La prolusione è stata tenuta dal professor Massimo Cavino, docente all'Upo.

2 Giugno: anche a Novara una partecipata cerimonia per il 73° anniversario della Repubblica italiana.
Per il 2 Giugno corteo e cerimonia al Broletto
«La Costituzione ci dice che essere italiani non è un privilegio da difendere con acrimonia. Essere italiani è una responsabilità, un impegno ad essere ogni giorno migliori, più capaci di comprendere e più disposti ad amare gli altri». Così il professor Massimo Cavino, docente di diritto costituzionale all’Università del Piemonte Orientale, ha concluso il suo intervento davanti a tante autorità e semplici cittadini convenuti al Broletto alla celebrazione del 2 Giugno per il 73° anniversario della fondazione della Repubblica.
La cerimonia - preceduta dagli onori al monumento ai Caduti di viale 4 Novembre e accompagnata dalle note della banda di Grignasco - si è aperta con i saluti del prefetto Rita Piermatti che ha dato lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato le difficoltà della funzione di mediazione affidata ai prefetti, «un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie». Un concetto ripreso dal sindaco Alessandro Canelli, che ha sottolineato come «lavoro e solidarietà debbano essere le cifre del lavoro amministrativo, a qualsiasi livello: creare le condizioni perché sul territorio nascano occasioni occupazionali e occuparsi degli altri, supportati in questo dalla fondamentale azione del volontariato». Il sindaco ha anche rivolto un pensiero alla tragedia del piccolo Leonardo, «che ha trovato una morte barbara», invitando tutti a vigilare «perché cose del genere non si ripetano più».
Da parte sua, il vicepresidente della Provincia Michela Leoni ha evidenziato come il 2 giugno segni «uno spartiacque importante: una rivoluzione pacifica in cui gli italiani hanno affermato la volontà di sentirsi sovrani e non più sudditi».

















Il prefetto Rita Piermatti

Il sindaco Canelli

ll vicepresidente della Provincia Leoni

Il professor Massimo Cavino

L'Inno di Mameli davanti alla Prefettura
La cerimonia si è conclusa con il corteo delle autorità fino al palazzo della Prefettura, sul quale i Vigili del fuoco hanno srotolato un gigantesco tricolore, con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, sempre ad opera della Banda di Grignasco.
Laura Cavalli