Un crollo improvviso, una voragine nel cortile e il rischio di dover sospendere le attività: è quanto accaduto lo scorso dicembre al micronido “Primi Passi” di via Bottini, a Novara.
Nella foto da sinistra Gabriella Fallarini, coordinatrice pedagogica del micronido “Primi passi”, Franco Zanetta, presidente della Fondazione BpN, don Dino Campiotti, fondatore della cooperativa Gerico, e il presidente Gigi Migliavacca
Voragine nel cortile del micronido “Primi Passi”
La struttura, gestita dalla Cooperativa Gerico fondata da don Dino Campiotti, accoglie 24 bambini dai tre mesi ai tre anni, offrendo rette agevolate a chi vive situazioni economiche difficili.
Il cedimento è stato causato dal crollo della volta in mattoni della roggia Cerana, che scorre proprio a fianco dell’asilo. Un danno imprevisto ma potenzialmente grave, come ha spiegato il presidente di Gerico, Gigi Migliavacca: «C’era il rischio che il crollo si estendesse fino a via Gnifetti e via Bottini. Per fortuna, grazie al sostegno del Comune e alla collaborazione dell’Ufficio tecnico, siamo riusciti a intervenire subito».
Il contributo di Fondazione BpN
La soluzione è arrivata con l’installazione di una condotta di 80 centimetri di diametro per deviare le acque e la ricopertura dell’area, che ha permesso di mettere in sicurezza cortile e passo carraio. Un intervento costoso, reso possibile dal contributo straordinario della Fondazione BpN, che ha deciso di sostenere i lavori pur non finanziando di norma opere edili.
«Le motivazioni erano troppo particolari per tirarci indietro – ha dichiarato il presidente Franco Zanetta –. Qui si respira amore per i bambini e per la trasmissione di valori fondamentali. Non potevamo non esserci».
Per la coordinatrice pedagogica Gabriella Fallarini, la messa in sicurezza rappresenta molto più di un intervento tecnico: «Il nostro spazio all’aperto è vitale per i bambini. Qui imparano a condividere, a collaborare e a crescere insieme. Senza il cortile, sarebbe venuto meno un pezzo importante del nostro progetto educativo».
Dopo appena un mese di lavori, il cortile è tornato a disposizione e le attività si svolgono regolarmente. Don Dino, che vent’anni fa diede vita al progetto, non nasconde la gratitudine: «La Fondazione ci accompagna da sempre, ci sostiene e continua a credere nella nostra missione. Non possiamo che dire grazie».