“Vergante Bona alla Scoperta!” e la fosca vicenda del pirata aronese Ur Luff
Con un linguaggio visivo curato e una narrazione che mescola divulgazione e suggestione, «Vergante Bona alla scoperta!» continua a restituire valore e fascino alle storie e ai misteri del territorio

Dopo il successo dell’episodio su Cannero e Cannobio, «Vergante Bona alla scoperta!» si rimette sulle tracce dei pirati lacustri. Questa volta il protagonista della sesta puntata della docuserie, in uscita mercoledì 11 giugno alle ore 15:00, è Ur Luff. Una figura che, sul finire del Seicento, fece parlare parecchio di sé sul lago Maggiore come pirata e non solo.
I dettagli
Ricordato come il famigerato «lupo di Angera», in realtà nacque ad Arona e segnò l’immaginario del territorio. E così oggi, a qualche secolo di distanza, l’esploratore Vergante Bona si addentra nei meandri di una vicenda che appare ancora sfumata tra realtà leggenda.
Le testimonianze popolari descrivono Ur Luff come un uomo imponente, dalla barba folta e dall’aspetto selvaggio. Si dice, inoltre, che vivesse in una grotta. Una tana del pirata che è stata individuata nell’Antro di Mitra, caverna di Angera che si affaccia sul lago Maggiore. Da qui Ur Luff esercitava il suo talento: essere un pirata e un criminale esperto. Oltretutto, pare non agisse neanche in totale autonomia. Si racconta che il podestà di Angera ricevesse una parte dei bottini di Ur Luff in cambio del suo silenzio.
Ma l’equilibrio si ruppe quando Ur Luff superò ogni limite. Una faida con un nobile di Taino culminò con il rapimento (e secondo la leggenda, l’omicidio) del figlio del nobile. A questo si aggiunse la violenza su due giovani donne, evento che scosse anche le autorità ecclesiastiche spingendole a scomunicare il pirata. Un’altra leggenda sostiene che Ur Luff avrebbe fatto scavare una galleria subacquea, capace di collegare Arona ad Angera per facilitare i suoi saccheggi. Un tunnel che nessuno ha mai trovato: si dice che, per proteggere l’ubicazione, Ur Luff avesse eliminato i costruttori una volta terminato il lavoro.
«Intrecciare alcune delle tante storie che hanno riguardato uno degli antri più famosi e misteriosi sul Lago Maggiore è stata un'esperienza magnifica – dice Andrea Lazzari, regista della docuserie – Attendiamo con ansia che l'Antro Mitriaco nella Rocca di Angera venga reso agibile per poterlo finalmente visitare». Rodolfo Gusmeroli, che interpreta l’esploratore
Vergante Bona, aggiunge: «Spero di parlare per tutti i lettori quando dico che da bambini si va in esplorazione degli anfratti più celati di qualche luogo, che siano boschi o case abbandonate, in cerca di qualcosa di soprannaturale. Questa vicenda vuole carpire quello spirito di esplorazione giovanile».
Con un linguaggio visivo curato e una narrazione che mescola divulgazione e suggestione, «Vergante Bona alla scoperta!» continua a restituire valore e fascino alle storie e ai misteri del territorio. Il nuovo episodio è disponibile sul canale YouTube di Chaawpi, brand della casa di produzione Waamoz, con sede a Lesa. Nella prossima puntata, invece, l’indomabile esploratore farà scoprire al pubblico Capitan Novara, Aronauta e altri supereroi del Verbano-Cusio-Ossola.