Tifoso morto dopo la caduta nel fossato del Piola: il caso arriva in Parlamento
Colloquio tra senatore Nastri e Abodi, che è stato anche interrogato dal capogruppo della Lega Molinari; mentre per il sindaco Canelli questo è "il momento del cordoglio"

Il tragico incidente che è costato la vita a Raffaele Carlomagno, il tifoso della Pro Patria caduto nel fossato dello stadio “Piola” di Novara e spentosi lunedì 4 febbraio in seguito alle ferite riportate, è giunto in Parlamento.
Tifoso morto dopo la caduta nel fossato del Piola: il caso in Parlamento
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha interrogato il ministro dello Sport Andrea Abodi sulle misure che intende adottare per evitare altri incidenti di questo tipo. Secondo Molinari, inoltre: “Questo incidente riporta all’attenzione il tema della sicurezza in questi impianti sportivi ed evidenzia quanto anacronisti e pericolosi siano i fossati, tra l’altro presenti in strutture come il Maradona di Napoli e il Dall’Ara di Bologna, ma anche negli stadi di Reggio Emilia, Campobasso, Salerno, Bari oltre a quello di Novara, e quanto sia urgente che questi vengano messi in sicurezza per evitare che simili fatti drammatici abbiano a ripetersi”.
La telefonata tra Nastri e il ministro
Martedì 5 febbraio, all'indomani della tragedia, il senatore Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia ha avuto un colloquio telefonico con il ministro Abodi per discutere della tragedia allo stadio. “Il ministro – spiega Nastri- mi ha illustrato le misure che il suo dicastero sta già mettendo in campo per garantire stadi più sicuri, accessibili e adeguati alle esigenze del calcio moderno. Ha avviato un vero e proprio piano di trasformazione strutturale, che non solo mira a migliorare l’accoglienza e la sicurezza negli impianti, ma punta anche a eliminare definitivamente barriere ormai obsolete – come fossati e gabbie – attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Si tratta di un progetto ambizioso e necessario, che coinvolgerà tutte le amministrazioni locali e le istituzioni competenti in un lavoro sinergico e continuativo”.
L'intervento dell'assessore allo Sport
Sulla questione si è espresso anche l'assessore allo sport del comune di Novara Ivan De Grandis che ha definito la rimozione degli "anacronostici" fossati negli stadi un passo "necessario" per la sicurezza dei tifosi: "Il nostro stadio, infatti - ha spiegato - come molti altri in Italia, è stato concepito in un’epoca ormai lontana e oggi mostra i limiti di tutte quelle strutture datate, che devono però far fronte a nuove esigenze di sicurezza e fruibilità. Per quanto di nostra competenza abbiamo sempre lavorato affinché lo stadio rispondesse agli standard previsti dalle norme collaborando con gli enti proposti affinché le misure di sicurezza fossero rispettate. Tuttavia, è evidente che sia necessario un approccio più ampio, a livello nazionale, sul futuro degli impianti sportivi e sulla loro adeguatezza alle sfide attuali”.
Il commento del sindaco: "Questo è il momento del cordoglio"
Sceglie un profilo diverso invece il sindaco di Novara Alessandro Canelli che sembra determinato nell'evitare che la tragedia consumatasi al Piola diventi pretesto per prese di posizione politiche, ipotesi legislative o impegni amministrativi, per i quali, ricordano in Comune, sono peraltro necessari fondi al momento non disponibili.
Interpellato in merito dal Corriere di Novara nella giornata di mercoledì, Canelli si è limitato a una considerazione: «Quello di oggi è e deve essere il momento di cordoglio per una vita spezzata in modo drammatico e per una tragedia come mai se ne vorrebbero vivere nel mondo del calcio e dello sport in generale. Esprimo quindi le più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici di Raffaele».