Studenti della Cavallini a tu per tu con l'Aido alla scoperta della donazione degli organi
«Essere donatori è un servizio civico e andrebbe diffuso come una consuetudine, in effetti sono di più coloro che hanno bisogno di un organo di coloro che lo donano, anche se ciascuno di noi potrebbe trovarsi, in teoria, nella necessità di ricevere un organo nuovo – ha detto l’esperto – per alcuni come il cuore le liste di attesa poi sono lunghe, ma spesso la necessità è così impellente che non si arriva in tempo a salvare il paziente».

A tu per tu con l'Aido e il valore della solidarietà all'insegna della donazione degli organi: l'incontro alla Cavallini di Solcio di Lesa.
Gli studenti della Cavallini di Solcio di Lesa a tu per tu con l'Aido
Aveva lo scopo di promuovere il valore della donazione la conferenza che il professor Edoardo Zamponi di Aido Comunale Novara ha tenuto agli studenti del quinto anno dell’istituto Cavallini di Solcio di Lesa nella mattinata di martedì 18 marzo. Organizzato dall’Associazione Italiana Donatori Organi in collaborazione con Ldm, Lega Diritti del Malato l’evento ha visto la partecipazione del presidente Aido Arona Roberto Rampani. Zamponi, che è stato medico specialista in rianimazione all’ospedale di Novara oltre che primario di rianimazione a Vercelli, ha maturato in tempi più recenti anche una significativa esperienza sulle patologie vegetative.
L'intervento del professor Zamponi con i ragazzi
Fermo sostenitore della strategia terapeutica dei trapianti, il professore ha affascinato gli studenti del quinto anno, possibili futuri donatori, parlando loro dei miracoli della donazione.
«Essere donatori è un servizio civico e andrebbe diffuso come una consuetudine, in effetti sono di più coloro che hanno bisogno di un organo di coloro che lo donano, anche se ciascuno di noi potrebbe trovarsi, in teoria, nella necessità di ricevere un organo nuovo – ha detto l’esperto – per alcuni come il cuore le liste di attesa poi sono lunghe, ma spesso la necessità è così impellente che non si arriva in tempo a salvare il paziente».
Il dono biologico è un atto di generosità
E’ chiaro che più organi sono disponibili da donatore, per lo più deceduto, più vite si possono salvare. Il professore ha poi posto l’accento sul valore del dono biologico come atto di generosità e impegno civico toccando le coscienze dei ragazzi presenti. Si è parlato anche del ben noto e triste traffico di organi, una pratica illegale che non solo penalizza chi non può acquistare un organo sano, ma che sarebbe efficacemente combattuta e limitata se ci fossero più donatori. Nonostante l’età non più tenera, Zamponi, classe 1942, ha tenuto un discorso serrato e ricco di dati e particolari che solo chi ha vissuto quella realtà in prima linea come anestesista può dare, suscitando così moltissime domande e curiosità tra i giovani. Soddisfazione è stata espressa dal medico nel comunicare che per la prima volta dallo scorso anno un novarese, Davide Turini, è a capo di Aido Piemonte, una conferma del prezioso servizio che i volontari Aido novaresi offrono. Nel corso dell’incontro ai giovani sono state fornite anche molte info di carattere tecnico che è necessario conoscere per diventare donatori di organi. In particolare si può diventare donatori nel momento del rinnovo della carta di identità che attesti la maggiore età, oppure si può dare il consenso con modulo Aido, oppure con modulo Asl o compilando l’apposito tesserino blu o semplicemente con un’autocertificazione completa di data e firma.