Il caso

Stadio Piola: agibile fino al 23 marzo

La decisione della commissione provinciale di vigilanza

Stadio Piola: agibile fino al 23 marzo
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Il punto sugli interventi di adeguamento impiantistico a carico del concessionario.

Commissione provinciale di vigilanza

«Quanto accaduto il 25 gennaio, con la morte di Raffaele Carlomagno, è stato un drammatico incidente che non dipende da nessuno. Tutte le normative relative alla sicurezza della struttura sono state rispettate. E’ successa una disgrazia che si poteva evitare con comportamenti diversi, ma nel mondo del tifo purtroppo succedono queste cose». L’assessore allo sport Ivan De Grandis è tornato così sui fatti accaduti allo Stadio Piola durante la partita tra Novara e Pro Patria, costati la vita al 42enne ultras lombardo caduto dalla balaustra della curva ospite e schiantatosi sul cemento del fossato. Se n’è parlato ieri pomeriggio all’inizio di una seduta della IV commissione consiliare, convocata su richiesta dell’opposizione. Un breve passaggio, giusto il tempo per derubricare ad «una semplice telefonata con il ministro Abodi» le dichiarazioni fatte subito dopo il drammatico incidente e provenienti da diversi esponenti politici da Roma. «Sappiamo solo – ha tagliato corto De Grandis – che da parte del ministero dello sport c’è la volontà di investire in futuro su stadi di questo tipo pensati in una altra epoca storica e oggi bisognosi di adeguamenti e ammodernamenti».

La commissione, durata solo poco più di una mezz’oretta, ha consentito comunque di fare il punto sugli interventi di adeguamento impiantistico, in particolare sugli impianti antiincendio, che sono in corso a carico della società concessionaria. «Proprio questa mattina – ha spiegato la dirigente facente funzioni del settore sport, Elisabetta Rossi – abbiamo partecipato ad una ulteriore riunione della commissione provinciale di vigilanza: c’è stato un ulteriore via libera, per un mese, fino alla partita con il Padova del 23 marzo».

Secondo quanto riferito dalla dirigente, la Commissione si è dichiarata soddisfatta delle misure messe in opera, ed ha deciso di riconvocarsi per il 28 marzo. «Nella prossima estate poi – ha concluso l’architetto Rossi – si farà il sopralluogo finale per chiudere la questione». Tempi più lunghi invece per gli altri interventi. La riqualificazione dei servizi igienici sebbene necessaria, «passerà in secondo piano rispetto alle esigenze attuali in materia di sicurezza». Di la da venire anche la soluzione del problema dell’alimentazione delle caldaie, tuttora a gasolio: “Stiamo lavorando - ha concluso l’architetto Rossi - sull’ipotesi di portare il metano. Per questo abbiamo preso contatti con Italgas, ma ci hanno prospettato costi ingenti. Se ne parlerà più avanti».

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