Il caso

Si cercano portatori per la statua della Santa a Legro

Non è stato possibile trovare persone disposte a portare la statua a spalle per le vie del piccolo centro

Si cercano portatori per la statua della Santa a Legro

La processione con la statua di Santa Caterina d’Alessandria a Legro, frazione di Orta San Giulio, è una tradizione vecchia di secoli. Un appuntamento che si è ripetuto anche quest’anno, la sera di domenica 24 agosto, questa volta però senza la statua, che… è rimasta in chiesa. Le ragioni sono subito spiegate.

Il caso

Non è stato possibile trovare persone disposte a portare la statua a spalle per le vie del piccolo centro, conosciuto anche fuori dai confini nazionali grazie ai “muri dipinti” che abbelliscono diverse case e rappresentano un’importante attrazione turistica, in particolar modo per gli appassionati di cinema. La maggior parte degli affreschi è infatti ispirato a film o sceneggiati che sono stati “girati” sul lago d’Orta. Dopo il canto dei Vespri presieduti dal parroco don Stefano Capittini nella chiesa della frazione, edificata nel 1978 accanto all’antico oratorio di Santa Caterina, si è formato un corteo che, preceduto dalla banda musicale “La Cavagliese”, ha percorso le stradine di Legro prima di fare ritorno in chiesa. «Purtroppo – dice il giornalista Fabrizio Morea, già sindaco di Orta, nonché presidente della rinata Pro Loco di Orta e frazioni e fondatore dell’Accademia delle arti e del muro dipinto – non si è trovato nessuno disposto a portare a spalle la statua.

Molti che l’avevano portata in passato non se la sono più sentita a causa dell’avanzare degli anni. E’ un peccato che questa tradizione vada perduta. Così per il 2026 ho pensato di fare un “casting” alla ricerca di baldi e vigorosi giovani in grado di sopportare il peso della statua per un tragitto che non è assolutamente proibitivo, solo poche centinaia di metri». Una tradizione che i legresi, molto legati alla loro patrona, non vogliono che venga interrotta. «Già citato nel 1429 – dice Fiorella Mattioli Carcano, storica di chiara fama – l’antico Oratorio di Santa Caterina era situato dove ora c’è l’Albergo Santa Caterina. Venne demolito attorno al 1772 perché ritenuto pericolante su ordine del Vescovo Balbis Bertone. Gli abitanti avrebbero voluto utilizzare le pietre derivanti dalla demolizione per costruire una nuova chiesa, ma questo fu loro impedito e le pietre vennero utilizzate per realizzare una struttura in riva al lago per i chierici del Seminario Vescovile. I legresi non si persero però d’animo, si autotassarono e nel 1777 costruirono una nuova chiesa».