Mobilità per tutti significa trasporti disponibili, accessibili, economici, sicuri e sostenibili per tutti, indipendentemente dal reddito, dalla posizione geografica, dal genere o dalle abilità.
Tuttavia, molte persone incontrano ostacoli di natura economica o infrastrutturale che ne limitano l’accesso al lavoro, all’istruzione e ai servizi essenziali, la cosiddetta povertà dei trasporti.
Come ripensare la mobilità affinché sia “per tutti”?
Design per tutti La pianificazione accurata di servizi, veicoli, infrastrutture e comunicazione aiuta tutti gli utenti, in particolare quelli con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive. Bisogna prendere in considerazione, e rimuovere, gli ostacoli fisici, prevedere strumenti digitali di facile utilizzo, adottare una comunicazione chiara, semplice e coerente, garantire sicurezza e protezione per tutti.
Diversità, convenienza e affidabilità Un sistema di mobilità inclusivo deve fornire una gamma diversificata di servizi e modalità di trasporto, individuando ciò che si adatta al contesto locale e integrando le diverse opzioni di mobilità. Deve essere economicamente accessibile e affidabile, grazie alla presenza di informazioni chiare e in tempo reale.
Coinvolgimento della comunità Il coinvolgimento di tutte le parti interessate garantisce soluzioni che riflettono le esigenze reali. Per far questo è necessario creare spazi e opportunità di collaborazione per generare e sostenere idee nuove, adottare un approccio inclusivo aperto alla consultazione, considerare i diversi punti di vista.
Livello locale, regionale, metropolitano Una cooperazione efficace tra le diverse aree geografiche, al di là dei confini amministrativi, garantisce un trasporto senza interruzioni per tutti. Occorre stimolare un approccio collaborativo tra amministrazioni che tenga conto dei diversi contesti, urbani, periurbani e rurali, nei quali le persone vivono e si spostano.
Sul sito ufficiale della campagna sono disponibili gratuitamente, con accesso pubblico, materiali di comunicazione anche in italiano: fact sheet su razionale della campagna di comunicazione, video, indicazioni per organizzare una giornata senza auto, format di lettera in word dove inserire il nome del Comune che aderisce alla campagna. Altri materiali di comunicazione sono disponibili in inglese.

La mobilità attiva fa bene alla salute e all’ambiente
Le evidenze raccolte dall’OMS mostrano che gli investimenti in politiche di promozione di una mobilità ciclistica e pedonale possono avere un ruolo cruciale per generare salute, migliorare la qualità dell’aria e l’ambiente, mitigare i cambiamenti climatici. Questo è particolarmente rilevante in una regione, come quella europea, in cui quasi due terzi degli adulti e un terzo dei bambini sono sovrappeso e in cui l’inquinamento atmosferico è responsabile di più di 500.000 morti ogni anno.
Muoversi a piedi o in bicicletta è alla portata di tutti: si tratta di mezzi economici e vantaggiosi per chi li usa e per l’intera collettività. Si stima che il guadagno, anche in termini di salute, sia 8 volte superiore all’investimento: basti pensare al benessere fisico e mentale, al risparmio di traffico, rumore, tempo e fatica legati alla ricerca del parcheggio e agli imbottigliamenti delle auto. Inoltre in più della metà dei casi l’auto viene usata per spostamenti inferiori ai 5 km, distanza percorribile agevolmente in bici, mezzo più conveniente ed economico.

Muoversi a piedi e in bicicletta può generare salute in maniera diretta, perché aumenta l’attività fisica contrastando sovrappeso e sedentarietà, che ogni anno, in Europa, causano un milione di morti e sono importanti fattori di rischio per le malattie croniche, che costituiscono l’86% delle cause di morte.
La mobilità attiva, poi, induce i cittadini a riappropriarsi di spazi pubblici attualmente riservati ai mezzi a motore, con impatti positivi in termini di riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici e gas serra, rumore, traffico e del rischio di incidenti stradali.
I dati del sistema di sorveglianza PASSI mostrano che il 57% dei residenti in Piemonte tra i 18 e i 69 anni pratica mobilità attiva utilizzando la bicicletta (13%) e/o spostandosi a piedi (53%) abitualmente, per una media di 4 giorni a settimana. Chi usa la bicicletta totalizza mediamente 157 minuti settimanali, chi va a piedi 187 minuti. In Piemonte, il ricorso alla mobilità attiva è maggiore rispetto alla media nazionale e grazie a queste buone abitudini una persona su 3 raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS per avere benefici sulla salute (dati PASSI).
In Europa ogni anno si contano 84.000 decessi per incidenti stradali, tra cui 20.000 pedoni e 3.000 ciclisti, con alcune differenze geografiche che denotano una maggiore attenzione e preparazione di alcuni Paesi nel favorire la mobilità attiva: in Danimarca e Olanda, ad esempio, i pedoni e ciclisti vittime di incidenti sono 5 volte inferiori rispetto a quelli registrati in Italia, malgrado i km percorsi a piedi o in bici siano 3-4 volte superiori.